27 agosto 2025
Aggiornato 19:30
Il Gran Premio d'Olanda è un crocevia fondamentale dell'anno

Assen, una gara decisiva per tutti. Specialmente per Valentino Rossi

La MotoGP si avvicina a grandi passi al giro di boa della stagione. Là davanti ci sono cinque piloti in 28 punti, la classifica più corta dell'ultimo quarto di secolo. Qualcuno di loro continuerà la sua corsa per il titolo, per qualcun altro il Mondiale finirà già qui. E il Dottore non può più fallire

ASSEN – C'è Maverick Vinales, leader sì ma azzoppato: «Barcellona è stata una gara da dimenticare: prima avevo 26 punti di vantaggio, ora me ne ritrovo solo sette. Sono in forma, ancora in testa, ma ora so che se c'è la chance di vincere, devo prendermela: non posso più accontentarmi dei secondi posti». C'è Andrea Dovizioso, l'inseguitore più in forma del momento: «Lavoro sodo da anni per trovarmi in questa situazione: sono rilassato, in una buona posizione in campionato. C'è ancora qualcosa da migliorare, ma se ci riusciremo c'è davvero la possibilità di lottare con i grandi». C'è il duo della Honda, con Marc Marquez sempre in agguato: «Spero di trovare la stabilità che finora è stata un nostro punto debole. Stiamo continuando a migliorare: questa è una pista in cui in passato abbiamo sempre faticato, ma con il carattere del nostro nuovo motore potremo essere più vicini».

Tornare davanti
E poi, naturalmente, c'è Valentino Rossi. Il Gran Premio di Assen, quest'anno, vale molto di più del suo semplice prestigio di università del motociclismo. Con cinque piloti racchiusi in appena 28 punti, la classifica più corta da quando vige questo sistema di punteggio, sarà la gara olandese a decidere chi potrà ancora ritenersi pienamente in lotta per il Mondiale e per chi, invece, la corsa al titolo finirà già qui. Un weekend che vale una stagione, insomma. Per tutti, ma in particolare per il Dottore, che deve interrompere in fretta un digiuno troppo lungo di podi (che dura da quattro gare) e di vittorie (addirittura da un anno). E lui non si nasconde: «Questa e la Germania saranno due gare importantissime», confessa. Fino a due settimane fa, infatti, poteva almeno invocare l'attenuante tecnica: una moto con la quale il feeling non era mai realmente sbocciato: «In questo inizio di stagione ho sofferto un sacco, io più di Vinales. Ho fatto anche delle belle gare ma è sempre stato difficile: la mia idea è che il modello 2017 avesse un po' più di sottosterzo», ribadisce.

Un'arma in più
Ora, finalmente, la Yamaha ha deciso di ascoltare le sue indicazioni e portare in pista un nuovo telaio. E, da quando lo ha provato per la prima volta nei due giorni di test dopo-gara a Barcellona, sul volto di Vale è finalmente tornato il sorriso: «La prima impressione è stata ottima, ma quest'anno abbiamo visto che le cose possono cambiare da una pista all'altra, addirittura da un giorno all'altro. Per questo sono molto curioso di provarlo qui, in una gara vera, per riconfermarlo». Non è ancora l'ultima carta da giocarsi per quest'anno, ma poco ci manca: «Ci sono ancora diverse aree su cui lavorare e migliorare, ma spero vivamente di fare un passo avanti, anche perché dopo queste due gare saremo già a metà campionato. Ci sono sei o sette piloti tutti vicini in classifica, e a un certo punto il Mondiale finisce». Per qualcuno, potrebbe finire addirittura prima del previsto: forse già questa domenica. E Valentino Rossi farà di tutto per non essere lui lo sventurato.