26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Calcio - Serie A

Berlusconi su Donnarumma: altra occasione persa per tacere

Intervenuto a Porta a Porta, l’ex presidente del Milan ha espresso il suo parere sulla malagestio del caso Donnarumma. Dimenticando tutti gli errori e gli orrori commessi da lui e dal suo prezioso braccio destro Galliani nell’ultimo quinquennio che hanno portato i rossoneri sull’orlo del baratro.

L'ex presidente del Milan Silvio Berlusconi
L'ex presidente del Milan Silvio Berlusconi Foto: ANSA

MILANO - Ormai abbiamo perso il conto di quante volte siamo stati costretti a sottolineare l’inadeguatezza e l’inopportunità di alcune dichiarazioni di Silvio Berlusconi, ex grande presidente del Milan, ex presidente del Consiglio, ex leader indiscusso del centro destra italiano, ex straordinario imprenditore, insomma un grande ex. Quello che qualcuno dovrebbe far capire ad un personaggio tanto illustre è che continuare ad intorbidire la sua immagine con dichiarazioni ai limiti del burlesque è umiliante per quella che è stata la sua storia.

Io non l’avrei permesso…
Intervenuto a Porta a Porta e tirato in ballo a parlare del caso del momento, la questione Donnarumma, l’ex numero uno del Milan ha rilasciato le sue perle di saggezza, scatenando ancor più - come se ce ne fosse ancora bisogno - l’ira dei tifosi: «Io farei di tutto per non lasciare partire Donnarumma, però essendo un ragazzo con la possibilità di andare in una squadra e guadagnare, per sé e per la sua famiglia, 100 milioni, mi domando chi non avrebbe fatto lo stesso? Io con le mie doti, avrei trovato una strada di mezzo per farlo restare un periodo al Milan e poi fargli fare il grande colpo della vita».

Da quale pulpito
A parte il fatto che nessuno ha offerto alla famiglia Donnarumma tutti quei soldi e se anche alla fine dovesse arrivare un’offerta per lui non sarebbe certo tanto superiore a quella messa sul piatto dal Milan, lascia basiti la sicumera con cui Berlusconi afferma che se fosse stato lui sul ponte di comando non avrebbe fatto partire Donnarumma. Peccato che nel non troppo lontano 2012, pur consapevole che con quelle decisioni sconsiderate avrebbe distrutto definitivamente il giocattolo Milan, decise prima di bloccare il trasferimento di Pato al Paris Saint Germain e il conseguente arrivo di Carlitos Tevez e di lì a sei mesi avrebbe preso in giro tutto il popolo rossonero assicurando che Thiago e Ibrahimovic non sarebbero mai partiti, salvo poi cederli al Psg alla fine di luglio. 

Il precedente Kakà
Per non parlare dell'ormai celebre teatrino messo in scena nel 2009 con il brasiliano Kakà prima ceduto a gennaio al Manchester City, poi tolto dal mercato con gesto tanto plateale quanto fallace, e alla fine ceduto in estate al Real Madrid per risanare il bilancio malgrado tutte le rassicurazioni date ai tifosi del Milan. 
Da quale pulpito viene la predica, insomma: ancora una volta per il presidente Berlusconi, un’ occasione persa per tacere e fare più bella figura.