19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Calcio - Serie A

Caso Donnarumma: il Milan è sotto scacco di Raiola

Sempre più ingarbugliata la questione del rinnovo di contratto del baby fenomeno rossonero. La generosa offerta di Fassone, 3,5 milioni di euro a stagione, è stata per ora congelata da Raiola, ma il Milan non può più aspettare i comodi dell’ingombrante procuratore campano. È ora che Gigio prenda posizione.

Il portiere del Milan Donnarumma saluta i suoi tifosi
Il portiere del Milan Donnarumma saluta i suoi tifosi Foto: ANSA

MILANO - «So che su Donnarumma la società sta facendo grandissimi sforzi per riconoscergli il suo valore. Ora lui dovrà fare chiarezza su quello che vorrà fare da grande e in quale squadra vorrà giocare. È un bravissimo ragazzo, gli voglio bene come a un figlio visto che ha l’età del mio Alessio, ma ora qualche responsabilità deve prendersela anche lui visto che è anche diventato maggiorenne». Vincenzo Montella non è uno che abitualmente parla molto, meno che mai quando si tratta di faccende di mercato oppure che esulano dalle questioni di campo. Per arrivare a mandare questo messaggio tutt’altro che in codice a Gianluigi Donnarumma, ma più che a lui al suo entourage, vuol dire che la misura  è davvero colma.

L’offerta del Milan
È praticamente finito anche il mese di maggio e di Mino Raiola ancora non si vedono tracce. Prima c’era l’impellenza Ibrahimovic, il suo infortunio e l’intervento negli Stati Uniti, a monopolizzare l’attenzione del procuratore campano. Adesso però Super Mino è tornato in Europa già da qualche giorno e del suo faccione rubicondo a Casa Milan nessuna traccia, malgrado i continui tentativi di abboccamento lanciati da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli e un’offerta praticamente ufficiale di 3,5 milioni di euro netti a stagione per il giovane campione rossonero. Se non è una strategia ai confini della mancanza di rispetto questa, poco ci manca.

Ci prova Montella
Comprensibile quindi che i nuovi vertici rossoneri abbiamo provato a mandare in avanscoperta mister Montella, forte di un rapporto paterno con Gigio e quindi capace di toccare le corde giuste per sensibilizzarli. Non che Donnarumma ne abbia bisogno, il suo desiderio di restare al Milan è stato più volte dichiarato. Quello però che proprio il portierone di Castellammare di Stabia sembra non riuscire a fare e mettere l’ingombrante procuratore italo-olandese di fronte alla volontà di legare il suo nome al club per il quale fa il tifo. A una scelta di vita insomma, ancora più che di carriera. 

Corto circuito
Parlare di sentimenti quando c’è di mezzo Mino Raiola sembra quasi una contraddizione in termini. Un ossimoro calcistico che chi decide di lavorare con lui dovrebbe aver ben chiaro in mente. Ed è qui che la vicenda rinnovo di Gigione crea il cortocircuito: come può Donnarumma, cresciuto in una famiglia unita, da sempre legata ai valori sani dell’amore, del rispetto, del lavoro etc. etc., affidarsi al venale genio affaristico dell’ex pizzaiolo di Nola? Un interrogativo al quale oggettivamente risulta difficile trovare risposta.

Il piano di Raiola
Ed è questa la ragione per cui c’è grande ansia per gli sviluppi di questa vicenda. Se dipendesse solo da Gigio, da papà Alfonso e mamma Maria, il suo futuro sarebbe al Milan, senza se e senza ma. Purtroppo però a decidere sarà ancora lui, l’ineffabile procuratore capace di mettersi in tasca quasi 20 milioni dalla cessione di Pogba al Manchester United. Uno che al posto del cuore ha una specie di macchinetta contasoldi e che per il suo baby assistito ha in mente un futuro in Inghilterra o in Spagna. Alla faccia dell’amore per il Milan che Donnarumma ha sempre rivendicato con orgoglio.