20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Sono passate quindici stagioni dal suo esordio nel Motomondiale

Auguri Jorge Lorenzo: trent'anni e tanta voglia di farsi un bel regalo

Alla vigilia del Gran Premio di casa in Spagna, Por Fuera festeggia un compleanno importante. Anche se gli ultimi risultati con la Ducati gli lasciano ben poco per cui festeggiare: «Ma sto migliorando e questa è una delle mie piste preferite»

Jorge Lorenzo nel suo box
Jorge Lorenzo nel suo box Foto: Ducati

JEREZ DE LA FRONTERA – Dalla sua nascita, il 4 maggio 1987, sono passati esattamente trent'anni. Dal giorno in cui mise per la prima volta le ruote in pista nel Motomondiale (con un giorno di ritardo rispetto a tutti gli altri piloti della classe 125, perché al venerdì era ancora troppo giovane, per regolamento, per poter girare) quindici. Jorge Lorenzo festeggia oggi un doppio compleanno, anagrafico e sportivo, comparendo di fronte ai giornalisti per una conferenza stampa non troppo felice, nonostante la ricorrenza. Colpa di un inizio di Mondiale tutt'altro che soddisfacente: «Gli anni iniziano ad essere tanti, ma si dice che i trenta sono i nuovi venti, quindi mi sento bene al riguardo... – scherza comunque lui – Sì, la stagione non è iniziata molto bene, le aspettative per il mio arrivo in Ducati erano elevate ma la situazione si è rivelata più difficile di quanto sembrasse. Mi sono dovuto adattare a una moto che ho scoperto essere speciale, ma poco a poco ci sto arrivando. Ad Austin, ad esempio, ho disputato un'ottima qualifica e in gara sono arrivato a tre secondi da Andrea (Dovizioso, ndr), che è in questo team da cinque anni e la moto la conosce bene. Sto lavorando più sodo che mai, in modo più intelligente e scientifico, a partire dalla preparazione fisica in palestra. E ogni volta in cui scendo in pista sono più a mio agio e più veloce».

Incrollabile buonumore
Il regalo di compleanno che sogna, domenica, dovrà però farselo da solo: «Dipenderà da molti fattori – analizza Por Fuera – Teoricamente questa non è la pista ideale per la Ducati, ma per il mio stile di guida sì. In nove anni sono sempre partito dalla prima fila, e stavolta cercherò di compensare le difficoltà che sicuramente incontreremo qui con l'ambizione e le buone sensazioni in moto. Sarà difficile, ma ho l'atteggiamento giusto. Sono più felice che mai, il team mi sostiene molto, mi dà tutto l'appoggio di cui ho bisogno. Anche dopo che ho fatto quel gesto poco intelligente quando sono caduto in Argentina (ha buttato per terra la moto, ndr), non mi hanno detto niente...». Per ovviare agli storici limiti che la Desmosedici ha sempre incontrato su questo circuito, il team gli ha anche organizzato una specifica sessione di test qualche settimana fa: «E fare giri, chilometri, ore in pista è sempre positivo. Ma nelle ultime gare ho cambiato molto la posizione di guida in moto, quindi sono curioso di girare domani per capire se il feeling è migliorato». Certo è che nemmeno nei suoi più sfrenati sogni da neo-trentenne il campione maiorchino può aspettarsi domenica un bis dell'indimenticabile finale del Gran Premio 2013, con quella lotta ruota a ruota con Marc Marquez: «Lui stacca alla grande, come Valentino – sorride – Ma, essendo più giovane, ha meno paura ad aprire il gas. Anche se pure lui sta invecchiando, ormai ha 24 anni! Ma niente paura, ora sono molto distante da lui...».