19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Cambio della guardia in Ducati

Velenoso Dovizioso: «Andrea Iannone non mi mancherà, non ha rispetto»

Desmodovi saluta il suo ex compagno di squadra con parole taglienti: «È un pilota molto veloce e mi è servito da sprone, ma ha un pessimo atteggiamento». Molto meglio il suo nuovo vicino di box Jorge Lorenzo: «Sarà positivo per tutti»

Andrea Dovizioso, Andrea Iannone e Jorge Lorenzo
Andrea Dovizioso, Andrea Iannone e Jorge Lorenzo Foto: Michelin

ROMA – Addio Andrea Iannone, benvenuto Jorge Lorenzo. Andrea Dovizioso saluta con soddisfazione l'arrivo in Ducati del cinque volte campione del mondo e l'inizio di una nuova era per la Rossa di Borgo Panigale. «Mi sento molto più tranquillo – confessa alla Gazzetta dello sport – La vivo meglio perché da metà stagione ho fatto un click che mi ha fatto finire la stagione in modo positivo, dopo una parte centrale dove le cose non erano andate benissimo. E questo in ottica futura è buono. Poi, il cambio di compagno sarà positivo un po' per tutti. Abbiamo finito la stagione vicino ai migliori e questo deve farci pensare in grande, a casa gli ingegneri lavorano tanto, li sento spesso e la prossima settimana andrò a Bologna anche per la cena di Natale».

Ci eravamo tanto odiati
La soddisfazione non è dovuta soltanto all'arrivo nel team di uno dei migliori piloti al mondo («In questo senso l'arrivo di Jorge è positivo: pur avendo uno stile e un approccio diversi, ha chiesto le stesse cose che ho chiesto io»), ma anche al fatto che a lasciarlo è stato un compagno come Iannone, che più di una volta Desmodovi ha accusato di non essere capace di fare gioco di squadra: «Non mi mancherà – commenta il centauro di Forlì – Da un lato lui mi è solo servito da sprone, visto che è un pilota molto veloce e averlo come compagno mi è piaciuto. Ma l’atteggiamento di Andrea e di tutto il suo gruppo... Per me il rispetto delle persone è importante, e il suo gruppo e soprattutto lui non ne hanno». La nuova Ducati di Lorenzo e Dovizioso, dunque, è pronta per puntare in alto. Ma se arriverà la vittoria già dal Gran Premio di debutto in Qatar, come ha previsto il direttore sportivo Paolo Ciabatti, non è poi così rilevante: «Sono arrivato secondo negli ultimi due anni, ma vincere lì non è importante, perché noi vogliamo giocarci il campionato. Manca ancora un piccolo passo, ma il lavoro negli ultimi anni è stato buono, se continueremo così...».