19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Il duo Yamaha si separa facendo la pace

Lorenzo vince, Rossi perde. Ma si lasciano facendosi i complimenti

Il loro ultimo GP da compagni di squadra, a Valencia, si chiude con il successo di Jorge e Valentino fuori dal podio. Ma l'atto finale, dopo tante stagioni di rivalità, è l'ammissione dei rispettivi meriti: «Un pilota forte», «Mi tolgo il cappello»

Jorge Lorenzo e Valentino Rossi nel box Yamaha
Jorge Lorenzo e Valentino Rossi nel box Yamaha Foto: Michelin

VALENCIA – Missione compiuta. Jorge Lorenzo ha riportato se stesso e la Yamaha a quella vittoria che mancava ad entrambi da giugno. E ci è riuscito proprio nel Gran Premio più emozionante dell'anno: quello che segna l'ultimo atto dei suoi nove anni di matrimonio (vincente) con la casa dei diapason. Un successo, quello di Por Fuera davanti al suo pubblico, che vale tanto, e sotto diversi punti di vista: quello sportivo, quello umano e perfino quello psicologico. Perché lo riconferma capace, quando le condizioni girano a suo favore, di dominare un weekend di gara come non gli riusciva più ormai da troppi mesi. «Sono molto felice, ora posso tranquillizzarmi e rilassarmi – tira un sospiro di sollievo alla bandiera a scacchi – È stato un fine settimana perfetto, ho chiuso al meglio la mia esperienza con la Yamaha. In gara sono riuscito a creare un po' di divario all'inizio per tenere poi le distanze alla fine. Sapevo che Marquez avrebbe attaccato nel finale e spinto tanto, ma ce l'ho fatta. Questo è il mio regalo di addio alla Yamaha. Non potrei essere più orgoglioso di finire così, con 250 GP, la pole, il giro veloce, la vittoria: avevo iniziato da ragazzino con una pole, chiudo con pole e vittoria. La Yamaha mi ha offerto sempre una moto vincente e competitiva e ci siamo aiutati a vicenda. La mia convinzione deriva da come mi trovo: se le gomme sono a posto e ho fiducia posso offrire la mia migliore versione di me, come in questo weekend».

Rossi cede agli attacchi di Iannone
Il suo compagno di squadra Valentino Rossi, invece, mai all'altezza di Lorenzo sulla pista di casa dei rivali spagnoli, ha perso la sua rincorsa al podio solo al termine di una lunga ed entusiasmante battaglia con il connazionale Andrea Iannone: «È stata una bella gara, molto emozionante e ricca di sorpassi – racconta il Dottore – Lorenzo avrebbe vinto comunque. A metà gara ero secondo, ma purtroppo Iannone era più veloce ed è riuscito ad andare via: ci siamo passati molte volte, ma io ero in grande difficoltà con le gomme, soprattutto a destra. All'ultimo giro ho provato, sono andato largo, ma alla fine lui ne aveva più di me. Con Andrea, comunque è così: lui cerca di ripassarti subito, è sempre lotta all'ultimo sangue perché lui non pensa mai a chi è davanti, ma alla posizione».

Riconciliazione finale
Quel che più conta, comunque, è che da domani Valentino Rossi e Jorge Lorenzo non condivideranno più un box insieme. E, dunque, questo Gran Premio di Valencia si trasforma anche nel momento in cui tracciare il bilancio. Di una relazione burrascosa, conflittuale, ma che in fondo in fondo, come a questo punto possono permettersi di confessare perfino gli stessi protagonisti, ha finito per arricchire entrambi: «I rapporti con Jorge fuori dalla pista sono stati spesso difficili, non sempre ma spesso, ma averlo avuto come compagno mi ha motivato molto – lo saluta Vale – Un pilota cosi forte ci ha fatto fare grandi miglioramenti: è stata una relazione costruttiva». «È stato un grande binomio, anche con l'aiuto di Rossi – si congeda il maiorchino – Ha sempre mantenuto un livello eccellente e mi tolgo il cappello di fronte a lui: l'obiettivo di batterci a vicenda è stato fondamentale e ci ha fatto crescere entrambi».

Marquez sbaglia il via
A Marc Marquez, invece, è costata cara soprattutto la partenza, in cui è scivolato dal secondo al sesto posto finendo bloccato a lungo alle spalle di Rossi e Iannone. «Il più grosso errore della gara – ammette – Non so perché, ma la frizione ha iniziato a slittare e non ci ho potuto fare niente. Ho aspettato di riavere la potenza, ma era troppo tardi: ho perso molte posizioni e molto tempo dietro a Valentino e a Iannone. Se sei molto più veloce di chi ti sta davanti, superare è facile, ma se hai solo due-tre decimi è molto più difficile». A nulla è valsa la rimonta che lo ha portato a un secondo dal vincitore, agevolata dall'ottimo passo delle sue gomme dure nella fase finale di gara: «Slittavano molto, ma mi trovavo bene, mi sembrava di girare su una moto da cross – racconta – Ero al limite, ho spinto come se non avessi nulla da perdere, per questo sono riuscito a riprendere Lorenzo. Ma la gara durava trenta giri, quindi non ho scuse!».