Milan: Bacca, abbiamo un problema
Il digiuno dell’attaccante colombiano (a secco da 5 partite con la maglia rossonera) continua anche in nazionale dove Bacca non segna dal 26 giugno. In vista del derby Montella studia la conferma di Lapadula e intanto si ricomincia a pensare al mercato.
MILANO - Carlos Bacca è un personaggio un po’ così, borderline. Quando si parla di lui la critica si divide: da una parte chi lo esalta per le sue doti da cecchino implacabile e per i suoi numeri sotto porta sempre più che lusinghieri, dall’altra invece chi lo considera un lusso che, alla luce della sua frequente indolenza e il suo continuo assentarsi dal lavoro per la squadra, nel calcio di oggi non ci si può permettere.
Un dilemma che arrovella fin dal primo giorno della sua panchina rossonera anche Vincenzo Montella, mai pienamente convinto dal colombiano e per questo - al di là delle accomodanti dichiarazioni di facciata - per nulla contento della piega presa dal mercato estivo, quando alla fine Bacca preferì rispedire al mittente le offerte del West Ham e restare al Milan.
Finito il credito
L’autentica novità delle ultime settimane è che ora anche i tifosi rossoneri sembrano aver perso fiducia nei confronti del bomber colombiano. Se un paio di mesi fa, complice anche l’inizio lussureggiante in campionato con la tripletta rifilata al Torino alla prima giornata, il popolo milanista applaudiva compatto le virtù balistiche e la capacità realizzativa di Carlitos, oggi la diffidenza sembra aver scalzato l’ammirazione, complice anche il lungo digiuno (cinque partite consecutive senza gol) che sembra aver fatto precipitare il numero 70 rossonero in un pozzo profondissimo.
Black out nazionale
A conferma della situazione tutt’altro che serena, ecco le notizie notturne proventienti dall’altra parte del mondo, dove la Colombia di Bacca ha affrontato il Cile al Metropolitan di Barranquilla per le qualificazione a Russia 2018 e il ct dei Cafeteros Pekerman ha tenuto l’attaccante del Milan desolatamente in panchina per tutti i 90 minuti. Comprensibile d’altronde, visto che l’astinenza da gol dell’ex-Siviglia con la maglia del suo paese dura addirittura dal 26 giugno in Coppa America.
Un problema in più
Al ritorno dalla lunga sosta per le nazionali, con il delicatissimo derby alle porte, Vincenzo Montella avrà un problema in più da risolvere, gestire le paturnie di Carlos Bacca. La questione all’ordine del giorno è semplice: valutare con attenzione se continuare a schierare il colombiano, sempre più avulso dalla manovra rossonera (100 palloni in meno toccati complessivamente rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione, la metà delle occasioni da gol create e meno della metà delle sponde effettuate per i compagni), oppure in alternativa puntare tutto sulla «garra» italo-peruviana di Gianluca Lapadula, match winner a Palermo e fresco di convocazione azzurra nella nazionale di Ventura.
Numeri horror
I numeri accumulati fin qui in campionato suggerirebbero una pausa di riflessione per Bacca. Malgrado lo stesso numero di reti segnate (6, che suggerirebbero una proiezione a fine campionato di 18 gol finali), l’attaccante di Puerto Colombia partecipa sempre meno alla manovra rossonera: 15 palloni toccati a Palermo, 22 contro il Pescara, 18 con il Genoa. Cifre accettabili quando Carlitos riusciva a trasformare in gol addirittura la prima palla toccata, adesso che le conclusioni nello specchio della porta avversaria sono sempre meno precise forse è il caso di fare un ragionamento. E magari provare a riprendere le fila del discorso - mai del tutto chiuso - con il West Ham per una clamorosa cessione già a gennaio. Un’operazione che al Milan consentirebbe di incassare una trentina di milioni preziosi e nel contempo dare spazio alla furia incontenibile e alla fame di gol di Gianluca Lapadula, uno che per impegno e dedizione meriterebbe finalmente una chance importante.
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