20 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Un vero pericolo per la sicurezza?

Guardia del corpo per Lorenzo: «Chissą cosa mi faranno i tifosi»

Por Fuera ha paura dei sostenitori del suo compagno-rivale Valentino Rossi, e chiede alla Dorna una bodyguard per proteggerlo durante il weekend del Gran Premio del Mugello. Marc Marquez, invece, la rifiuta

Jorge Lorenzo in sella alla sua Yamaha
Jorge Lorenzo in sella alla sua Yamaha Foto: Michelin

SCARPERIA – Che Jorge Lorenzo temesse l'incontro con i tifosi italiani lo aveva già fatto capire la settimana scorsa: «Spero che non accadano situazioni violente, spero che la Dorna intervenga per impedirle», aveva dichiarato al quotidiano sportivo spagnolo As a margine dell'inaugurazione del suo museo ad Andorra. Il compagno-rivale dell'idolo di casa Valentino Rossi, insomma, aveva messo le mani avanti: più che per difendersi, era parso, per provocare. Correre nella tana del lupo, infatti, non è facile per nessuno: figuriamoci per il pilota più odiato dagli italiani, che ancora ricordano bene il velenoso finale dell'ultimo campionato. Così, da un lato Por Fuera si è portato dietro la claque (cento iscritti al suo fan club da Italia, Spagna e altre nazioni) per riequilibrare almeno in parte la straordinaria sproporzione di tifosi a favore del Dottore; dall'altro ha convinto la Dorna, organizzatrice del campionato, che c'era un reale rischio per la propria sicurezza. E la Dorna ha risposto. Come? Con un aumento della sorveglianza nell'area dove sono parcheggiati i motorhome dei piloti, non solo di giorno ma anche di notte, e con ben tre guardie del corpo messe a disposizione di Jorge, di Marc Marquez e di suo fratello Alex: «Abbiamo chiesto altri due uomini alla società tedesca che si occupa della security – conferma al sito Motorsport il responsabile degli eventi Helios Xaudaro – Lorenzo e Marquez avranno anche un bodyguard, pronto ad agire se la situazione lo richiederà».

Strategia della tensione
Immaginare che in uno sport storicamente corretto come il motociclismo i tifosi di un pilota possano arrivare ad organizzare dei veri e propri attentati ai danni di un avversario, per quanto acerrimo, sembra quantomeno esagerato. Eppure anche nella consueta conferenza stampa del giovedì, Jorge Lorenzo non ha abbassato il livello della tensione con i valentiniani: «In Italia ci sono sempre molti tifosi e non so come possano reagire. Forse nel paddock non saranno necessarie le guardie del corpo, ma fuori sì. Intanto sono state organizzate: se non serviranno, bene, altrimenti sono pronte per lavorare», ha ribadito il pilota della Yamaha, scatenando una risata dalla platea di giornalisti presenti. Chi ha provato a tendere una mano ai supporter rivali, in compenso, è stato Marc Marquez, che ha spiegato di aver rifiutato la gentile proposta degli organizzatori: «Fin da ieri, quando arrivato qui al Mugello, mi sono trovato molto bene, i tifosi mi hanno chiesto foto e autografi – ha raccontato il due volte iridato – Oggi ho visto la bodyguard davanti al mio motorhome e ho detto a Dorna che non ne ho bisogno, non la voglio. Voglio sentirmi normale, siamo in un circuito come gli altri e in uno sport in cui cose come queste non accadono». In fondo, un po' di contatto con i tifosi, anche avversari, non ha mai fatto male a nessuno.