29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Nella tana del lupo

Lorenzo: «I tifosi di Rossi mi temono perché vinco»

A una settimana dal Gran Premio del Mugello, il clima tra i due compagni-rivali della Yamaha è già infuocato. Jorge provoca Vale e i suoi sostenitori: «Spero che non accadano episodi violenti. Ma io sono più forte di lui»

Jorge Lorenzo sul gradino più alto del podio di Le Mans
Jorge Lorenzo sul gradino più alto del podio di Le Mans Foto: Michelin

ROMA – A stuzzicarlo, già da pochi minuti dopo la sua ultima vittoria a Le Mans, è stato Valentino Rossi. «Quando sono arrivato secondo mi ha cominciato a spinnare la gomma dietro nel rettilineo, se no avrei vinto con ampio margine. A mani basse», ha scherzato ai microfoni di Sky Italia, prendendo platealmente in giro la scusa che il suo compagno-rivale aveva accampato per la sonora sconfitta patita in casa a Jerez solo due settimane prima. Questa piccola battuta, rivolta però ad un uomo notoriamente permaloso come Jorge Lorenzo, è bastata a far nuovamente salire la tensione nel box Yamaha, dove i due piloti (complice il contratto già firmato dal maiorchino con la Ducati per il 2017) vivono ormai da separati in casa. E, come da copione, il Dottore è riuscito a far abboccare Por Fuera alla sua provocazione. Proprio ora che sarà Jorge a dover correre nella tana del lupo, domenica prossima al Mugello.

Stoccata ai tifosi
Così, Lorenzo mette le mani avanti, e passa al contrattacco di Rossi e di tutti i tifosi italiani: «Spero che non accadano situazioni violente, spero che la Dorna intervenga per impedirle – spara il campione del mondo in carica nella sua ultima intervista rilasciata al quotidiano sportivo spagnolo As a margine dell'inaugurazione del suo museo ad Andorra – L'ostilità degli italiani nasce dalla versione fornita da Rossi di quanto è successo l'anno passato, a cui i suoi tifosi hanno creduto. Ma va bene così. Come diceva Don Chisciotte: 'Se abbaiano vuol dire che stiamo cavalcando'. Se fischiano me e Marquez, che siamo i principali rivali di Rossi, quelli che stanno vincendo gare e titoli, è perché non ci temono». Ma non è tutto: «Voglio ricordare che lui non vince un Mondiale dal 2009, e da quando guidiamo la stessa moto con le stesse gomme io ho vinto il doppio dei Gran Premi e tre titoli contro uno». Sul modo in cui si è aggiudicato l'ultimo di questi tre titoli, nella scorsa stagione, meglio soprassedere...

Di nuovo in testa
Altro che evitare la violenza, altro che smorzare i toni. Lorenzo sparge veleno, forte della leadership iridata che si è appena ripreso in mano: «La stagione, finora, è andata molto bene – prosegue – Sono sempre arrivato primo o secondo, a parte la caduta in Argentina, che è stato un errore di cui mi pento, ma che ormai non posso più cambiare. È molto importante essere passati da diciassette punti di ritardo a cinque di vantaggio, dopo una gara perfetta. Non potevo chiedere di più. Non voglio mentire: il mio obiettivo è vincere il mio sesto mondiale, con rispetto per i miei avversari. Per ora sembra che la Honda abbia qualche problema, anche se Marquez le tira il collo così tanto che fa sembrare il contrario. Noi dobbiamo approfittare di questo momento, in cui sembra che abbiamo a disposizione la moto più completa». E Vale, in questa analisi dei suoi avversari, non figura nemmeno.