25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Il giorno della gara a Le Mans

Lorenzo domina, ma Valentino non lo molla

Por Fuera vince in solitaria il GP di Francia. Alle sue spalle rimonta strepitosa di Rossi, mentre Marquez e le due Ducati finiscono in terra. Ora il maiorchino comanda la classifica mondiale, con Marc a meno cinque e Vale a -12

Jorge Lorenzo festeggia a Le Mans
Jorge Lorenzo festeggia a Le Mans Foto: Michelin

LE MANS – Tutto come previsto: Jorge Lorenzo vince, anzi stravince, con un vantaggio oceanico che al traguardo ha toccato i dieci secondi, il Gran Premio di Francia, e si porta in testa al Mondiale MotoGP. «Una corsa lunghissima, non finiva mai – spiega il vincitore – Volevo mantenere un passo elevato per non perdere la concentrazione e per questo ho continuato a spingere, non ho mai mollato l'acceleratore. Sapevo di poter vincere e infatti ho realizzato un buon risultato per il campionato, che mi ha permesso di recuperare oltre venti punti». Ma alle sue spalle è uno strepitoso Valentino Rossi a completare la doppietta Yamaha, con una rimonta dal settimo posto in griglia di partenza. E qui scatta il rammarico: se non fosse stato per il traffico e la sbavatura di guida che hanno compromesso i suoi giri buoni nelle qualifiche di ieri, chissà cosa avrebbe potuto fare il Dottore. Che, nella parte centrale della gara, aveva un ritmo pressoché fotocopiato a quello del suo compagno-rivale.

Una rimonta che salva la giornata
Poco male, comunque, perché quel che conta di più è che con questo ulteriore podio il campione di Tavullia risale al terzo posto in classifica iridata, a soli dodici punti da Por Fuera. «La gara è stata difficile – ammette – Ho perso molto tempo all'inizio, sono partito male, ma può succedere quando scatti dalla terza fila. Poi, però ero un po' più veloce di Dovi e Marquez che stavano davanti a me. Quando li ho superati sono riuscito a fare qualche buon giro, ma Jorge era già davanti e aveva un passo migliore. Comunque sono contento, perché porto a casa venti punti importanti per il campionato». Merito anche della caduta di Marc Marquez, che per la prima volta in stagione interrompe la sua striscia positiva di piazzamenti da buon ragioniere e incappa in quell'errore, propiziato dall'imprevedibile aderenza delle gomme Michelin, che nelle gare precedenti non aveva risparmiato nessuno dei suoi due diretti avversari, né Lorenzo né Rossi. Con questa battuta a vuoto, ora il pilota della Honda scende al secondo posto nella graduatoria generale, a cinque lunghezze dal leader: dopo cinque gare, un campionato più aperto di così era difficile da ipotizzare.

Suzuki ok, Ducati ko
Ma Marc Marquez non è stato l'unico protagonista a finire per terra nella domenica di Le Mans, anzi. Due diverse scivolate hanno privato le Ducati di un probabile doppio podio: Iannone ha chiesto troppo alla sua Desmosedici GP nelle prime fasi, mentre si gettava all'inseguimento di Lorenzo dalla seconda posizione, mentre Dovizioso è cascato in contemporanea (e subito davanti) a Marquez. La gara a eliminazione davanti a sé ha finito per favorire un comunque meritevole Maverick Vinales, che grazie al suo terzo posto porta a casa il primo podio per sé in carriera e il primo per la Suzuki da sei anni a questa parte (l'ultimo a riuscire nell'impresa fu Loris Capirossi a Brno 2008). «Abbiamo fatto un ottimo lavoro oggi, è stata una gara difficile – racconta il giovane spagnolo – I primi giri sono stati molto complicati, ho perso molte posizioni anche per colpa di un contatto con il mio compagno di squadra Aleix Espargaro. Ma poi la moto andava bene, sono risalito una posizione per volta fino al terzo posto e ho controllato Pedrosa sul finale».