26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Terza prova del Mondiale di Formula 1

Ferrari: partenza disastrosa, rimonta esaltante

Un Gran Premio di Cina dalle due facce per la Rossa di Maranello: al via lo scontro tra gli incolpevoli Vettel e Raikkonen complica i piani, ma i due piloti risalgono il gruppo fino a conquistare rispettivamente il 2° e il 5° posto

Sebastian Vettel sul podio del GP di Cina
Sebastian Vettel sul podio del GP di Cina Foto: Ferrari

SHANGHAI – Terza vittoria consecutiva per Nico Rosberg, che a Shanghai ha conquistato il successo nel Gran Premio di Cina, terza prova del Mondiale di Formula 1. Una cavalcata, quella del pilota della Mercedes, che ha battagliato solo all'avvio con Daniel Ricciardo. Alle sue spalle la battaglia è stata intensa, piena di sorpassi, con un Sebastian Vettel, secondo al traguardo, autore di una rimonta esaltante dopo una partenza problematica. Sul podio anche il russo Daniil Kvyat. Poi Ricciardo, Raikkonen, Massa, Hamilton, Verstappen, Sainz e Bottas. Per la Ferrari il momento più problematico è stato la partenza, con un incidente alla seconda curva tra più vetture: Kvyat si infila con decisione, Raikkonen per evitarlo si allarga un po' troppo e va in collisione con Vettel. Anche Hamilton, con la macchina danneggiata, è costretto a passare dai box. Vettel rientra settimo dietro la safety car entrata per detriti in pista. Da quel punto in poi il tedesco è un treno: al quattordicesimo passaggio è quinto sorpassando Alonso, e tra pit stop e sorpassi risale giro dopo giro. Al trentasettesimo attacca Kvyat ed è secondo. A questo punto Rosberg è troppo lontano per cercare di prenderlo ma resta la soddisfazione di una splendida gara in salita. Bella anche la prestazione di Raikkonen che, costretto anch'egli ad una gara in rimonta e, condizionato dall'incidente in avvio, chiude quinto, con uno splendido sorpasso su Hamilton e con le scuse di Vettel. «Mi spiace per Kimi – ha detto il tedesco salutando il muretto all'arrivo – ma non è stata colpa mia».

Alta tensione
Secondo il ferrarista, infatti, la colpa dell'incidente è del pilota della Red Bull Daniil Kvyat, con cui sono scattate le scintille nel post gara. Mi sei venuto addosso. «Sei arrivato come un razzo, c'era anche una macchina a sinistra. Capisco che è una gara, stavolta ti è andata bene», ha detto il tedesco della Ferrari. Al quale ha replicato il russo: «Sono partito molto bene, ho visto l'apertura e ho puntato. Era difficile vedere chi fosse al fianco. D'accordo, era una mossa rischiosa, ma mi ha portato sul podio e continuerò a rischiare: tutti se lo devono aspettare». Sul podio Vettel ha raccontato la sua gara: «La mia partenza non è stata ottimale, per quanto riguarda Kimi è andato un po' largo, io mi sono trovato in mezzo, Daniil è arrivato con grande velocità e ho avuto il contatto con Kimi, è un peccato. Abbiamo avuto la fortuna di poter continuare, il risultato non è stato quello che sognavamo. È stata comunque una bella corsa, ho fatto tanti sorpassi. Devo ringraziare il team».

Ancora sfortunati
Raikkonen è addirittura più duro: «La partenza è stata un disastro. Poi ho cercato di fare il massimo possibile. È stata una corsa non facile ma qualcosa ho ottenuto. In realtà – prosegue – non so cosa sia successo in partenza. Sono stato colpito e sono andato in testacoda. Ho forato anche l'anteriore sinistra ed ho avuto un danno all'ala anteriore ma non ho visto quel che è accaduto». Nelle parole dei vertici del Cavallino rampante c'è rabbia: «Rimonta nel finale? Mi sono stufato, per un motivo o per l'altro non va come deve andare, speriamo che si raddrizzi – ha detto ai microfoni di Sky il team principal Maurizio Arrivabene – Cosa ho pensato dopo il contatto tra Raikkonen e Vettel a inizio gara? Poi scappa il bip in televisione...». Una partenza «dolorosa e spiacevole», l'ha definita invece il presidente Sergio Marchionne ai microfoni della Rai: «I piloti sono stati eccezionali nel recuperare quello che avevano perso – ha continuato – Sia Arrivabene che io siamo contenti, ma imbarazzati per quanto è successo tra i due piloti e speriamo che non accada in futuro». Il tedesco si è scusato più volte: «Avrei chiesto anche io scusa, ha fatto uno sbaglio innocente: si è fatto beccare da un pilota molto meno esperto di lui». La Mercedes, comunque, non sembra imprendibile. «Hamilton non andava come doveva andare. Contro Rosberg non ce l'avremmo mai fatta, ma se fossimo stati più vicini non saprei dire come sarebbe andata a finire».

(Fonte: Askanews)