Boban: «Berlusconi ha sfiduciato Mihajlovic»
L'ex regista del Milan non condivide critiche ed improponibili solleciti da parte del presidente rossonero nei confronti del tecnico serbo
MILANO - Zvonimir Boban è forse l'unico opinionista del panorama calcistico italiano a stracciare diplomazia e banalità per indossare il vestito del critico sincero, schietto e di sostanza. Abituato a vedere un Milan vincente, l'ex calciatore rossonero da ormai tre anni condivide poco o nulla della effettivamente poco condivisibile politica della società rossonera, ed anche le ultime parole di Silvio Berlusconi non hanno convinto il croato: «Berlusconi ha detto di non esser ancora soddisfatto del lavoro di Mihajlovic - ricorda Boban - ed è a mio avviso una dichiarazione singolare ed incomprensibile, anche perchè dopo una striscia positiva come quella di un Milan che è tornato più organizzato e roccioso, cosa si può pretendere di più da un allenatore? Berlusconi vuole il gioco, ma per riuscirci un tecnico ha bisogno di giocatori di qualità e Mihajlovic nella sua squadra ne ha pochissimi; queste dichiarazioni sfiduciano completamente il tecnico».
Società allo sbando più completo
I trent'anni di presidenza di Silvio Berlusconi al Milan passeranno alla storia probabilmente più per le dichiarazioni ad effetto dell'ex Presidente del Consiglio che per la gloria del periodo migliore della vita rossonera. Berlusconi ha parlato di Milan in finale di Coppa Campioni due volte nei prossimi cinque anni (con Abate ad imitare Tassotti, Panucci e Cafu?), di voler un Milan 100% italiano (manco si parlasse di macinato per fare un buon ragù), di accettare Bee Taechaubol solo come partner per ampliare il marchio rossonero in Asia ma di non volergli vendere la maggioranza delle quote societarie. Infine, dulcis in fundo, la stoccata verso Sinisa Mihajlovic, accusato di non far giocare bene il Milan e la cui conferma in panchina potrebbe avvenire solo in caso di tredici vittorie su altrettante gare di campionato da qui a metà maggio. Analisi rapida e concisa: il Milan in Coppa Campioni ancora deve tornarci e difficilmente ce la farà al termine di questa stagione; inoltre, per arrivare in finale serve una squadra solida, esperta, organizzata e tecnicamente dotatissima, tutte qualità che il Milan infarcito di ex comparse genoane può solamente sognare. La trattativa con l'imprenditore thailandese, poi, è già di per sè imbarazzante per tempi e modi, e diventa ancor più ingarbugliata volendo pensare ad un facoltoso uomo d'affari che spenderebbe 500 milioni di euro per diventare capo di niente; chi ci crede? Forse solamente gli scudieri di casa Milan, peraltro con convinzione sempre meno massiccia. Capitolo allenatore: Mihajlovic sarà il quarto sacrificato sull'altare milanista dopo Allegri, Seedorf e Inzaghi, l'ennesimo colpevole di aver raggiunto risultati mediocri con una squadra mediocre. Una domanda, signor cavaliere: ammesso e non concesso che le colpe vadano ricercate tutte in panchina, ma questi tecnici di cotanta inadeguatezza chi li sceglie?
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