Valentino samurai: si inventa la rimonta e incalza Lorenzo
Con gli otto decimi di distacco accusati nelle prove libere, anche il Gran Premio del Giappone sembrava mettersi male per Rossi. Invece, proprio sul più bello, è riuscito a recuperare tutto il divario e a chiudere le qualifiche a soli 81 millesimi dal poleman 'Por Fuera'
MOTEGI – Guai a dare per morto Valentino Rossi. Anche (anzi, soprattutto) quando le cose, per lui, sembrano mettersi male. Il Dottore comincerà anche in salita la maggior parte dei Gran Premi, ma nel momento che conta, quando si comincia a fare sul serio, lo si ritrova puntuale all'appuntamento, a lottare lì davanti a tutti. Una lezione che Jorge Lorenzo ha dovuto apprendere a sue spese per l'ennesima volta nel Gran Premio del Giappone. Nelle prime tre sessioni di prove libere sembrava in grado di amministrare un vantaggio oceanico, ben otto decimi. In qualifica, invece, il campione di Tavullia è riuscito a pressare 'Por Fuera' fino all'ultimo giro, cedendogli in extremis il miglior tempo ma per appena 81 millesimi. Una prestazione sensazionale, ancor più se si considera le difficoltà che il nove volte iridato ha incontrato per tutta la stagione nella rincorsa alla pole position.
Rossi migliora a vista d'occhio
«Per me è stata una giornata positiva – racconta Valentino – In mattinata ero già abbastanza contento del passo avanti, ma non bastava. Il vero salto di qualità l'abbiamo fatto nel pomeriggio: abbiamo preso le giuste decisioni tecniche e la moto ha funzionato molto meglio. Mi sentivo a mio agio, ho iniziato le qualifiche con grande ottimismo e la giusta strategia (due gomme nuove, ndr). Anzi, pensavo che il mio 1:43.8 bastasse per la pole, solo quando sono rientrato in parco chiuso i miei meccanici mi hanno rivelato che ero secondo». Poco importa, perché quella di oggi è solo una dichiarazione di guerra lanciata a Lorenzo, ma il vero scontro sarà quello di domani: «Il risultato è positivo, sono molto vicino a Jorge che è sempre molto forte in qualifica, specialmente su questa pista – conferma – Il tempo sul giro è stato velocissimo, il che significa che la moto è migliorata molto e posso guidare al 100%. Anche il passo gara emerso dall'ultima sessione di prove libere è stato molto importante: non sono andato male nemmeno con la gomma usata e questo indica che domani potrò spingere». Stavolta, poi, partendo subito alle spalle del suo compagno-rivale, Rossi dovrebbe poter riuscire ad evitare lo scenario peggiore: la solita fuga solitaria del maiorchino al comando della corsa. «Partire davanti è fondamentale: l'anno scorso scattai secondo e alla prima curva ero già primo – ricorda – Feci qualche bel giro ma alla fine Jorge è stato più forte di me. Quindi l'obiettivo per domani è cercare di lottare con lui fino al traguardo. E non andrà sottovalutato nemmeno il passo delle Honda e delle Ducati, che sono andate veloci con tutti i loro piloti, specialmente Iannone».
Troppi errori per Lorenzo
Qualche errore nella conduzione delle qualifiche, invece, Lorenzo lo ammette, pur avendo portato a casa la pole position: «Ho scelto una strategia sbagliata: oggi avrei fatto meglio a usare solo due gomme nuove invece di tre – confessa il centauro spagnolo – In più, quando è aumentata l'umidità, usando lo stesso freno motore la ruota posteriore mi si bloccava molto in ingresso curva e non avevo la stessa fiducia, nonostante i tentativi di risolvere il problema con l'elettronica e lo stile di guida. Quello che mi rincuora è che la spalla infortunata è migliorata molto: solo cinque giorni fa ero decisamente più preoccupato e vedevo il futuro molto più nero». Adesso, le preoccupazioni che albergano nella sua mente sono di tutt'altro tenore. Non riguardano più le sue condizioni fisiche: al contrario, hanno un nome e un cognome ben preciso. Si chiamano Valentino Rossi.