27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Rivincita rossa

Arrivabene ridacchia: «La Mercedes crede troppo in se stessa»

Quel pit stop sbagliato di Lewis Hamilton, che gli è costato la vittoria nel Gran Premio di Montecarlo, ha una spiegazione chiara, secondo il team principal della Ferrari: «Stavolta siamo stati più intelligenti di loro»

MONTECARLO – L'autogol costato alla Mercedes la doppietta nel Gran Premio di Monaco? Un errore figlio dell'eccesso di fiducia in se stessi. «Erano un po' troppo convinti della loro forza», sostiene il team boss della Ferrari, Maurizio Arrivabene. Lewis Hamilton aveva un vantaggio incolmabile su tutti gli avversari e la vittoria ormai in tasca domenica a Montecarlo, quando il muretto delle frecce d'argento ha commesso uno sbaglio imperdonabile: richiamarlo per il pit stop sotto safety car verso fine gara. All'uscita dalla corsia dei box, il campione del mondo si è così ritrovato al terzo posto, alle spalle di Nico Rosberg e Sebastian Vettel, e quello è stato anche il suo risultato finale. La Ferrari, dal canto suo, ha incassato un regalo inaspettato: una posizione in più e qualche punto rosicchiato in classifica ad Hamilton e alla sua Mercedes.

Eccesso di autostima
Ma la Scuderia non ha pensato neppure per un attimo di seguire l'esempio dell'anglo-caraibico e richiamare Vettel ai box per montare gomme nuove? «No, anzi è accaduto l'opposto – ha rivelato il numero uno della rossa, Arrivabene – All'inizio eravamo nervosi all'idea che loro si fermassero per il pit stop. Guardavamo la finestra per la sosta e il nostro stratega ci ha detto: 'Stiamo tranquilli, stanno facendo una sorta di show'. In ogni caso, ci ha detto che se fossero rientrati noi saremmo rimasti in pista. Era piuttosto convinto di questo e aveva ragione. So che siamo stati fortunati a prendere il secondo posto, non dico il contrario. Ma, secondo me, erano un po' troppo convinti della loro forza. Riconosco che sono molto intelligenti e più forti di noi, ma stavolta siamo stati più intelligenti di loro». Il team iridato in carica, comunque, ha ammesso l'errore fin dai primi istanti successivi alla gara: il team principal Toto Wolff ha dichiarato di aver «sbagliato i calcoli», il presidente Niki Lauda l'ha definito uno sbaglio «inaccettabile» e figlio della «troppa confusione».

Compiti a casa per Kimi
Ma Maurizio Arrivabene ha dovuto guardare anche in casa propria nell'analisi della gara monegasca. Non è che il weekend della Ferrari, infatti, sia stato privo di errori: sul banco degli imputati, in particolare, è finito di nuovo Kimi Raikkonen. «Kimi sta guidando sullo stesso livello di Sebastian Vettel, è davvero un ottimo pilota – ha analizzato il team principal – Il suo problema sono le qualifiche, quando non riesce a raggiungere il livello di cui è capace in gara. Perciò gli darò un compito a casa: scrivere cento volte 'Devo fare meglio in qualifica'».