19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
L'analisi delle prove libere del Gran Premio di Cina

Mercedes certa della pole, la Ferrari aspetta domenica

Sul giro secco i campioni del mondo non sembrano avere rivali. Ma la vittoria della gara sarà ancora una volta decisa dall'usura delle gomme, dove la rossa resta avvantaggiata. Intanto, un pazzo invade il circuito e viene arrestato dalla polizia.

SHANGHAI – Più che un Gran Premio di Formula 1, sembra una partita a scacchi. La Ferrari vince in Malesia, e la Mercedes torna a dominare le prove libere in Cina. Hamilton monta le gomme morbide e stacca un miglior tempo di 1:37.219, e Raikkonen gli si piazza subito dietro a meno di mezzo secondo. Le frecce d'argento si dedicano alle simulazioni sulla distanza, e il Cavallino rampante si conferma al loro livello sul passo gara. Vettel dichiara di non pensare alla vittoria per domenica, e il campione del mondo gli risponde: «Sono vicini, sarà lotta aperta». Ad ogni mossa, corrisponde una contromossa: la rappresentazione plastica del fatto che, seppure tutti restino convinti che la Mercedes è ancora la vettura da battere in questo inizio di Mondiale 2015, la rossa è ormai sempre più vicina.

LOTTA A DUE – Nella sessione del mattino Hamilton e Rosberg hanno monopolizzato le prime due posizioni, con Vettel e Raikkonen rispettivamente terzo e quarto, staccati di oltre un secondo. Al pomeriggio l'inglese è rimasto davanti, abbassando grazie alle gomme morbide il limite del mattino di quasi due secondi, ma il ferrarista finlandese è rimasto alle sue calcagna in seconda posizione. Dando prova anche della sua combattività con un confronto ruota a ruota con Nico Rosberg (oggi solo quinto per un errore nel suo miglior giro con gli pneumatici morbidi), chiuso senza troppi complimenti in ingresso curva mentre tentava di infilarlo: e meno male che erano soltanto prove libere. Sebastian Vettel è andato un po' peggio, fermandosi al quarto posto (ma comunque davanti alla seconda Mercedes), dopo aver scampato uno spettacolare testacoda a inizio prove, causato da una perdita di controllo in uscita della curva 4.

REBUS GOMME – I tempi sul giro secco, insomma, danno ragione agli iridati in carica, facendone i favoriti d'obbligo per la pole position di domani. Ma la vittoria della gara di domenica sarà con ogni probabilità ancora una volta decisa dalle gomme. In Cina, al contrario della Malesia, le più stressate sono le anteriori e, per evitare guai, molti potrebbero decidere di utilizzare durante la corsa la mescola media. Eppure la Mercedes potrebbe essere tentata di prendersi un rischio e montare le morbide, visto che Hamilton ha ammesso di non essersi trovato completamente a suo agio con gli pneumatici più duri. Un grattacapo che potrebbe condizionare il Gran Premio del team tedesco, a tutto vantaggio di Maranello. Tra i due litiganti, poi, si è piazzata anche la rediviva Red Bull, con Daniel Ricciardo risalito al terzo posto. Ma le "lattine" hanno avuto la loro dose di problemi, trascorrendo i primi tre quarti d'ora della sessione pomeridiana ferme nei box. Il secondo pilota Daniil Kvyat (sesto) si è pure schiantato contro le barriere sul finale, con i freni posteriori andati. Stessa sorte anche per Felipe Massa, che ha spaccato l'ala anteriore contro il muro a metà prove facendo uscire la bandiera rossa.

INVASIONE DI PISTA – Il principale colpo di scena di questo venerdì è stato però provocato da un tifoso che si è intrufolato sul rettilineo dirigendosi a piedi verso il garage della Ferrari, proprio mentre sopraggiungeva a tutta velocità una Force India che lo ha mancato di un soffio. L'uomo, che stava assistendo ai test in tribuna, ha scavalcato le barriere alte tre metri riuscendo a scendere in pista, prima di essere fermato dai commissari e trascinato alla più vicina stazione di polizia. «Volevo provare una macchina», si è giustificato. E poi dicono che i folli sono i piloti...