19 marzo 2024
Aggiornato 03:30
Atletica | Caso Schwazer

Schwazer punta a Rio 2016

Alex Schwazer vuole tornare in pista ma lo vuole fare in modo pulito ed ha annunciato un progetto di collaborazione, a squalifica finita, con Sandro Donati, consulente della Wada, l'organizzazione mondiale antidoping.

ROMA (askanews) - Alex Schwazer vuole tornare in pista e punta dritto a Rio 2016. Ma lo vuole fare in modo pulito ed ha annunciato un progetto di collaborazione, a squalifica finita, con Sandro Donati, consulente della Wada, l'organizzazione mondiale antidoping, da sempre impegnato nella lotta contro l'uso di sostanze proibite. L'accordo di collaborazione sarà presentato mercoledì di concerto con l'associazione Libera di Don Ciotti, il professor Dario D'Ottavio, lo scienziato che è stato anche membro della commissione di vigilanza ministeriale della legge antidoping e l'avvocato Gerhard Brandstaetter, il legale che ha seguito Schwazer nei processi sportivi e nel procedimento penale. Schwazer è attualmente squalificato fino al 29 aprile 2016 e le finestre di qualificazione per Rio ipotizzate dalla Fidal al momento chiuderebbero ogni eventualità.

Malagò plaude alla collaborazione Schwazer-Donati
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha salutato positivamente la collaborazione di Alex Schwazer e Sandro Donati sulla via di Rio 2016. Il marciatore altoatesino, squalificato per doping fino al 29 aprile del 2016, ed uno dei testimonial nella lotta al doping, presenteranno domani un progetto che li vedrà affiancati nella strada verso le Olimpiadi. «Bisogna dire bravi ad entrambi - ha detto Malagò - Schwazer perché è riuscito a coinvolgere Donati, per dare credibilità alla figura dello sportivo e Donati perché può essere d'esempio a chi ha avuto problemi analoghi». Malagò ha parlato a margine del convegno 'Promuovere l'integrità degli appalti pubblici per la realizzazione di grandi infrastrutture e grandi eventi. La vigilanza degli appalti pubblici di Expo Milano 2015', promosso dall'Autorità Anticorruzione, a Roma.
«Donati - continua Malagò - è la persona maggiormente qualificata per mettere un bollino di certificazione su quello che sarà il lavoro di Schwazer da qui al futuro; poi per tutto ciò che riguarda la sua carriera non sta a me giudicarla, perché è un tema che riguarderà la federazione». Quanto alla possibilità di qualificazione Malagò aggiunge: «Nella vita ci sono delle regole. Qualsiasi decisione la dovrà valutare il presidente Giomi con il consiglio federale». Malagò ha anche parlato dell'ipotesi di Conte ct part time: «Non mi sembra una pista praticabile perché non è nelle caratteristiche dell'uomo e anche perché per il tipo di contratto che ha non è sostenibile».