Berdych fa fuori Nadal. In semifinale troverà Murray
Berdych, settima testa di serie, ha chiuso per 62 60 76(5) raggiungendo la sua seconda semifinale consecutiva a Melbourne (ora nel bilancio tra i due Rafa conduce per 18-4). E senza perdere un set.
MELBOURNE - Ha dovuto aspettare otto anni e mezzo Tomas Berdych per riuscire a battere di nuovo Rafael Nadal. L'ultima volta era accaduto al Masters 1000 di Madrid del 2006. Nel frattempo c'erano state 17 vittorie di fila dello spagnolo con soli 3 set ceduti su 43 giocati.
Ebbene la furia ceca si è abbattuta sul maiorchino, terzo favorito del seeding, nei quarti di finale degli Australian Open in corso a Melbourne. Berdych, settima testa di serie, ha chiuso per 62 60 76(5) raggiungendo la sua seconda semifinale consecutiva a Melbourne (ora nel bilancio tra i due Rafa conduce per 18-4). E senza perdere un set.
MURRAY RAGGIUNGE BERDYCH IN SEMIFINALE - Tomas Berdych che in tutto il torneo ha ceduto una sola volta la battuta (al secondo turno contro Melzer), troverà in semifinale lo scozzese Andy Murray, sesta testa di serie e finalista allo Slam Down Under nel 2010, 2011 e 2013. Nel match che ha chiuso il programma il 27enne di Dunblane ha battuto per 63 76(5) 63 l'idolo di casa Nick Kyrgios, capace di annullare un match-point a Seppi negli ottavi. Contro il britannico, invece, il 19enne di Canberra non ha mai dato l'impressione di poter cambiare il corso della partita - nemmeno quando ha recuperato il break di svantaggio nel terzo set - e solo il servizio ha evitato un punteggio più severo al giovane «Aussie».
Nel bilancio dei confronti diretti Berdych è avanti per 6-4 con Murray ed ha vinto le ultime due sfide, entrambe disputatesi nel 2013. Negli Slam si sono affrontati due volte: Tomas ha vinto in tre set negli ottavi del Roland Garros del 2010, Andy si è imposto in quattro set nella semifinale degli Us Open del 2012.
- 28/01/2015 Bolelli-Fognini in semifinale
- 28/01/2015 Djokovic «schiaccia» Raonic
- 26/01/2015 Wawrinka a fatica. Djokovic di slancio
- 26/01/2015 Seppi: «Sono più maturo e esperto»