27 agosto 2025
Aggiornato 21:00
Invasione di campo

Nulla di fatto dal vertice di Arcore: Berlusconi ascolta ma non compra

Una serata vissuta in perfetta armonia a Villa San Martino. Lady Barbara, Galliani e Inzaghi hanno parlato con il presidente dal quale però non è arrivato alcun imput per operazioni di mercato.

Chi si aspettava l’incontro fondamentale per prendere decisioni definitive sul futuro del mercato del Milan, dovrà cambiare canale oppure rivolgersi altrove. L’ennesimo «vertice» (quanto ci piace questo termine, usato ormai anche per gli incontri in ascensore con i vicini di casa: «ho avuto un vertice con quello del piano di sopra per l’acqua che cola dal balcone») di Villa San Martino tra Adriano Galliani, Filippo Inzaghi e Barbara Berlusconi e naturalmente il padrone di casa, Silvio Berlusconi, non ha portato ad alcuna novità sostanziale.

Sono state due ore e mezzo fitte fitte di chiacchiere a tinte rossonere, propinate in ordine sparso da Lady Barbara, che ha aggiornato il paparino sull’andamento – molto soddisfacente, secondo i numeri – di Casa Milan; da Filippo Inzaghi, che ha relazionato il numero uno sullo stato psico-fisico della rosa al momento attuale, sulla crescita dei giovanotti milanisti, ma anche sulle esigenze tecniche della squadra; e dulcis in fundo dall’ad con delega all’area tecnica, Adriano Galliani, con il quale si è affrontato l’argomento caldo: il mercato.

Ed ecco le dolenti note per il popolo rossonero che sperava in un «ok» presidenziale per l’acquisto di almeno un paio di nuovi calciatori. Invece nulla, Berlusconi ha ascoltato attentamente le parole di ognuno dei commensali, ma alla fine non si è giunti ad alcuna novità di rilievo. La situazione di stallo in in cui il Milan si è incastrato ormai da diversi giorni, permane.

Galliani ha comunicato al presidente tutta la sua apprensione per la perfetta riuscita della cessione di Robinho ad Orlando (con prestito semestrale al Flamengo o al Santos, come è successo con Kakà), ma al momento non c’è accordo economico. La causa è legata alla ferma volontà del calciatore brasiliano, o forse dovremmo dire l’ex-calciatore brasiliano visto il suo deprimente rendimento degli ultimi 3 anni, di non rinunciare a nulla dei suoi lauti emolumenti garantiti da quel cuore d’oro di Adriano Galliani (2,5 milioni di euro netti a stagione).

Ma sembra difficile che, anche una volta conclusa la trattativa per sbolognare Robinho altrove, il Milan possa procedere all’acquisto di uno dei nomi caldi del fitto mercato rossonero, tutto voci, indiscrezioni, lacrime e parole. Sia Cerci che Lavezzi, i due rimasti in gioco dopo l’eliminazione di Mandzukic e Iturbe, costano tanto e Berlusconi ieri non ha manifestato alcuna intenzione di allargare i cordoni della borsa e consentire a Galliani di procedere alla chiusura delle operazioni.

E allora la soluzione potrebbe essere solo una: la cessione di Balotelli. Premesso che, malgrado le continue indiscrezioni della stampa inglese, secondo cui l’Arsenal sarebbe di nuovo pronto a sferrare l’attacco decisivo per Mario, di offerte concrete per l’attaccante sul tavolo di Galliani non ne sono arrivate, poi Filippo Inzaghi, pur avendo l’attaccante esterno tanto richiesto finalmente a disposizione, si troverebbe ad affrontare un altro problema non da poco. La partenza di Balotelli infatti avrebbe come conseguenza naturale la promozione di Pazzini a centravanti titolare, senza però alcun sostituto alle sue spalle, visto il prestito gratuito di Matri al Genoa. Ed allora eccoci nuovamente di fronte alla classica coperta corta, sempre troppo per i tifosi del Milan: se si allunga la rosa da una parte, si accorcia inevitabilmente dall’altra.

Un problema che sembra non esserci invece nel reparto difensivo dove l’acquisto di Criscito dallo Zenit sembra sempre più probabile, a maggior ragione dopo le dichiarazioni accomodanti del terzino azzurro che rinuncerebbe ad una fetta importante del suo stipendio pur di tornare in Italia. Con i russi, vista l’ormai acclarata mancanza di fondi, è allo studio uno scambio e Galliani è disposto a mettere sul piatto della bilancia un centrale tra Zapata e Mexes, a cui Inzaghi sembra pronto a rinunciare a cuor leggero vista la sovrabbondanza nel reparto (Rami, Alex, Bonera e volendo anche Zaccardo).

Ma non è certo in questo modo in cui il Milan riuscirà a colmare il gap con le rivali che continuano a rinforzarsi. Serve da parte di Silvio Berlusconi la controprova - in termini di investimento economico - di tutto il ritrovato entusiasmo sbandierato nelle ultime settimane. E purtroppo per i tifosi del Milan, da questo orecchio il Presidente rossonero non sembra proprio volerci sentire.