29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Invasione di campo

Milan: «Tornerà il periodo degli investimenti», parola di Berlusconi

Anche se non è Silvio a parlare, ma il fratello Paolo, il Milan di Seedorf prende forma. Il nuovo tecnico rossonero inserisce in lista Champions i nuovi acquisti e già prepara gli innesti per l’estate, studiando gli opportuni correttivi per un migliore assetto in campo

Diciamocelo francamente, tutti i tifosi milanisti, dal primo all’ultimo, aspettavano l’avvento di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan non tanto per le sue qualità da allenatore, ancora tutte da valutare sul campo, quanto piuttosto per un duplice e validissimo motivo: in primis liberarsi di Allegri, e poi tornare a vedere la società rossonera di nuovo protagonista sul mercato.

Può apparire bizzarra questa assonanza, ma in realtà non lo è affatto. L’olandese rappresenta la scommessa di Silvio Berlusconi e il presidente onorario, che l’ha voluto fermamente sulla panchina del Milan, se non altro per difendere le sue scelte, farà di tutto per mettere il nuovo tecnico milanista nelle migliori condizioni possibili per riportare «il club più titolato al mondo» alla vittoria in qualche competizione.

Questo almeno sulla carta, perché poi, alla prima e decisiva prova dei fatti, l’Amministratore Delegato rossonero con delega al mercato, Galliani, si è trovato in mano i soliti quattro spicci con i quali ha dovuto risistemare la rosa a disposizione di Seedorf.

Costretto dalla contingenza a fare di necessità virtù, il prode Adriano non si è fatto trovare impreparato e, malgrado le ristrettezze economiche, è riuscito a mettere a disposizione di Seedorf un paio di tasselli importanti, Essien e Taarabt, oltre ai precedenti acquisti Rami e Honda.

Ma a giugno si cambia, parola di Berlusconi: «i periodi degli investimenti potrebbero tornare». Va bene, non sono parole di Silvio, ma del fratello Paolo, però è sempre la famiglia che parla. E quando un membro della famiglia Berlusconi si esprime in questi termini sulla creatura di casa, sarà il caso di crederci.

Seedorf lo sta facendo, ed insieme ai suoi collaboratori sta stilando la lista della spesa per giugno che comprende almeno un centrale difensivo (il nome del giovane brasiliano Doria del Botafogo sembra essere quello giusto), un terzino sinistro che possa prendere il posto di De Sciglio, dirottato definitivamente a destra, un centrocampista centrale di qualità e quantità e un attaccante esterno che dovrebbe avere le sembianze tecnico-tattiche di Alessio Cerci del Torino.

A quel punto poi si dovrà provvedere al taglio del superfluo e al Milan di giocatori in esubero ce ne sono troppi anche adesso. Premesso che riuscire a cedere giocatori presi a parametro zero, con la lusinga di contratti lunghi e molto pesanti, è sempre più difficile, Galliani – coadiuvato dal nuovo direttore sportivo Sean Sogliano – avrà l’ingrato compito di sfoltire la rosa rossonera per liberare posti ed armadietti a Milanello. Sono in tanti ad avere il foglio di via già pronto, da Amelia a Gabriel, da Abate a Constant, da Mexes a Zaccardo, da Birsa a Robinho, da Matri a Nocerino (entrambi di ritorno dai prestiti), e la speranza è che per almeno alcuni di loro si riesca a monetizzare in modo da raggranellare un gruzzoletto utile per qualche investimento in più.

A meno che non si decida di vendere i pezzi da novanta, nella fattispecie Balotelli (e magari anche El Shaarawy), ed allora le risorse saranno senza dubbio importanti, ma con la consapevolezza che la squadra potrebbe andare incontro ad un depauperamento tecnico difficile da riparare.

Per quanto riguarda le scelte tattiche, il neo allenatore rossonero dopo queste prime 4 partite (3 in campionato e una in campionato) alla guida del Milan, sembra essere sempre più convinto del modulo da utilizzare, il 4-2-3-1.

Questa scelta dell’olandese non pare aver trovato i favori degli addetti ai lavori, compatti nel considerare questo tipo di modulo troppo rischioso per il Milan attuale. Io personalmente non ne sarei così sicuro e appoggio il tecnico nella sua ostinata decisione di portare avanti le sue idee, ma forse Clarence dovrebbe iniziare a prevedere qualche cambio di modulo in corsa. Che non vorrebbe dire rinnegare le proprie idee, ma rendere più imprevedibile la manovra rossonera. Va benissimo la coerenza, ma senza dimenticare qualche preziosa e determinante variazione sul tema.