29 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Contratto calciatori, Zamparini: «Protesta stupida»

Galliani: «Serve un passo indietro di Lega e AIC»

Tentativo di mediazione dell'AD del Milan. AIC: «Mano tesa alla Lega ma patti non rispettati». Abete lunedì vede Beretta e Tommasi. Fiorentina valuta trattenuta sugli stipendi

MILANO - «Suggerisco ai calciatori di rinunciare al nuovo accordo collettivo per questa stagione. In cambio le società non avanzeranno la richiesta del pagamento del contributo di solidarietà: ciascuno risolverà in casa propria la questione». E' la proposta che arriva, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, da Adriano Galliani per provare a sbloccare l'impasse tra Lega e Aic che ha portato alla proclamazione dello sciopero in serie A. «Ci sarà tempo per modellare la nuova intera regolamentazione, ora abbiamo l'urgenza di evitare un nuovo sciopero e soprattutto di stemperare i toni, i tifosi non meritano anche questa delusione», aggiunge l'ad del Milan che ammette anche come in Lega sia «cambiato tutto. Il nuovo statuto ha svuotato i poteri del presidente, passandoli all'assemblea. Chi comanda? Tutti e nessuno. Una volta i voti si pesavano, ora si contano e ciò paralizza tutto».

AIC: «Mano tesa alla Lega ma patti non rispettati» - La prima giornata è slittata ma se lo sciopero sarà prolungato a oltranza dipenderà dalla Lega di A perchè «finchè i presidenti non si riuniranno nuovamente e modificheranno il loro atteggiamento sarà difficile trattare». E' il monito che arriva da Umberto Calcagno, vicepresidente dell'Assocalciatori, che a nome del sindacato chiede ai club di poter «firmare l'accordo-ponte che ci consenta di tornare a giocare» ma soprattutto di «instaurare un rapporto diverso», ricordando che «a tutti i livelli le contrattazioni avvengono con le delegazioni che hanno i mandati per trattare». Quello che viene infatti rimproverato alla Lega è il mandato 'stretto' della delegazione che ha di fatto fatto saltare le intese precedenti.

Abete lunedì vede Beretta e Tommasi - Da lunedì riparte subito la mediazione della Federcalcio per chiudere la vertenza del contratto collettivo.
Il presidente della Figc Giancarlo Abete ha infatti sentito oggi al telefono sia il presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta, sia quello dell'Aic Damiano Tommasi.
Lunedì Abete li incontrerà separatamente, per dare il via a una nuova fase e provare a uscire dall'empasse che ha portato in sequenza alla mancata firma dell'accordo, allo sciopero dei giocatori e al rinvio della prima giornata.

Beretta: «Riprendere il discorso» - Il presidente della Lega calcio di Serie A, Maurizio Beretta, che continua a lavorare per cercare di trovare una soluzione dopo lo slittamento della prima giornata di campionato per lo sciopero dei calciatori, ha detto: «Ora si consuma questa prima settimana con questo sciopero incomprensibile e da lunedì si cercherà di riprendere le fila della vicenda. E' possibile un incontro lunedì con Tommasi ed Abete, ma tutto è in fieri, non c'è nulla di definito. La situazione non è facile ma dobbiamo riprendere a lavorare».

Fiorentina valuta trattenuta sugli stipendi - La Fiorentina deciderà nei prossimi giorni se trattenere dalla busta paga dei suoi tesserati la giornata di sciopero indetta dall'Aic che ha bloccato lo svolgimento della prima giornata di campionato. Lo ha dichiarato l'amministratore delegato viola Sandro Mencucci: «Non abbiamo ancora deciso perchè dobbiamo valutare a fondo la normativa, capire. Quel che è certo che per rispettare il diritto di sciopero abbiamo lasciato liberi i nostri giocatori oggi e domani, farli venire ad allenarsi sarebbe stata a nostro avviso una violazione di tale diritto».

Campedelli (Cesena): «Domani ci alleniamo» - Suddivide le responsabilità a proposito dello sciopero che ha fermato il massimo campionato di calcio Igor Campedelli, presidente del Cesena. «Alcune cose vanno cambiate in Lega, a cominciare dalla governance e dalla presidenza - il giudizio del dirigente romagnolo -. Ha sbagliato l'Aic a forzare sul contratto collettivo in queste settimane di mercato, ma anche noi presidenti dobbiamo fare mea culpa: siamo stati troppo confusi, il lavoro fatto fino a ora era stato egregio. Trattenuta in busta paga per i calciatori nella domenica di sciopero? Noi domani ci alleniamo, non si pone il problema della trattenuta».

Zamparini: «Protesta stupida» - «E' una vicenda paradossale, una cosa stupida e grave che danneggia il calcio e i tifosi. I discorsi sull'eventuale trattenuta nello stipendio sono inutili, conta molto di più la scelta irresponsabile che è stata fatta». Così il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, in collegamento telefonico con Sky Sport 24, sul week-end di serie A che salta per il mancato accordo tra Lega e Aic sul contratto collettivo. «Non c'era nessuna urgenza di firmare, perchè non ci sono calciatori che rischiano qualcosa in assenza del contratto - spiega Zamparini - C'è una discussione in corso su argomenti che vengono visti in maniera diversa dalle due parti. L'errore grave è stato commesso da Tommasi quando ha posto l'aut aut: o firmate o non giochiamo. Forse Tommasi, appena eletto presidente, voleva far vedere di essere forte e di essere un duro e così abbiamo partorito una cosa all'italiana, molto stupida e che danneggia tutto il movimento e in particolare i tifosi».
Zamparini non ritiene importante la vicenda legata al contributo di solidarietà. «Il Palermo lo tratterrà dallo stipendio ai giocatori, se non gli starà bene che ci facciano causa.
Zamparini boccia anche la proposta di una «Consob del calcio» avanzata da Diego Della Valle. «Vuole fare il protagonista in tutti i settori, non so perchè, forse vuole entrare in politica. Non viene da due anni in Lega - conclude Zamparini - e non sa quello che succede, secondo me il suo scopo è un altro».