3 maggio 2024
Aggiornato 18:30
Vicenda calcio-scommesse

Per l'Atalanta la «situazione si fa critica»

Nell'indagine era entrato anche il nome del capitano Doni. Al momento non si riescono ad avere dettagli più precisi

CREMONA - Secondo quanto si apprende da ambienti investigativi l'inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse starebbe evidenziando una situazione molto critica per la società bergamasca dell'Atalanta. Al momento non si riescono ad avere dettagli più precisi.
L'aggravarsi di questa situazione potrebbe presumibilmente derivare almeno in parte da quanto riferito nel corso degli interrogatori di garanzia di ieri da Gianfranco Parlato e da Giorgio Buffone. Nei capi di imputazione che li riguardano, infatti, Parlato «dava disposizioni al calciatore Gervasoni perché intrattenesse rapporti con Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, con riferimento all'incontro Atalanta-Piacenza», mentre Buffone «in particolare manteneva contatti con Nicola Santoni perché contattasse Cristiano Doni ai fini della manipolazione della partita Ascoli-Atalanta».

L'indagine su un giro di partite truccate ha portato all'arresto di 16 persone, tra cui anche l'ex bomber Beppe Signori, e all'iscrizione nel registro degli indagati di Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, e di Stefano Bettarini.

Ieri sono proseguiti gli interrogatori di garanzia. «Il nostro assistito ha risposto a tutte le domande e ha chiarito la sua posizione in merito a come si sono svolti i fatti, aggiungendo dei particolari ma sempre ed esclusivamente su ciò che gli è stato contestato nell'ordinanza di custodia cautelare». È quanto hanno affermato gli avvocati Achille Macrelli e Antonio Baldacci lasciando il tribunale di Cremona al termine dell'interrogatorio di Gianfranco Parlato, uno dei sette arrestati per la vicenda del calcio scommesse. I legali hanno dunque lasciato intendere che il gip non abbia domandato al loro assistito chiarimenti in merito alle affermazioni fatte da Pirani venerdì nel corso dell'interrogatori di garanzia in merito al coinvolgimento di altre cinque società su tre partite truccate.

Si apprende poi che il 31enne cittadino slovacco Almir Gecic, detto 'lo zingaro', uno delle nove persone destinatari di un provvedimento di custodia cautelare degli arresti domiciliari, sarebbe al momento ancora libero in quanto residente a Chiasso, in Svizzera, e dunque tecnicamente non arrestabile dalla Polizia italiana e per il quale si è in attesa dell'apposita procedura internazionale.
Ieri al Palazzo di Giustizia è tornata anche la moglie del portiere del Benevento, Marco Paoloni, che ieri era già stata in Tribunale in occasione dell'interrogatorio del marito che si era però avvalso della facoltà di non rispondere.