3 maggio 2024
Aggiornato 12:00
MOTO

Rossi: il mio futuro resta la MotoGp

Il pilota dimesso oggi: «L'incidente non cambia nulla. Potrei tornare a Brno ma ora la priorità è guarire»

FIRENZE - Valentino Rossi punta a tornare in sella alla sua Yamaha tra due mesi per il Gran Premio della Repubblica Ceca in programma a Brno il 15 agosto, ma la priorità del nove volte campione del mondo è la guarigione completa. Perché nel futuro del pesarese, nonostante il grave infortunio di sei giorni fa, c'è soltanto il motomondiale. Dimesso oggi dall'ospedale di Firenze, dove era stato ricoverato sabato scorso per le fratture a tibia e perone della gamba destra subite nelle prove libere al Mugello, Rossi prevede «un periodo difficile»: «La cosa positiva è che il peggio è passato e le due operazioni sono andate bene», ha detto in un'intervista diffusa dall'ufficio stampa del team Yamaha, «per questo è tutto a posto. Ora mi aspetto un periodo difficile, in cui dovrò stare attento al rischio di infezione e tenere la gamba costantemente sollevata. Poi ci sarà un secondo periodo chiave, quando potrò iniziare la riabilitazione e, con un supporto sulla gamba, camminare un po' sulle stampelle».

Dopo le due operazioni subite, una per la ricomposizione della frattura esposta e l'altra per la sutura della ferita, si è parlato di un periodo di stop di cinque o sei mesi. «Bisognava attendersi che il dottor Buzzi sarebbe stato molto prudente con la prognosi», ha detto Rossi, «io voglio guarire, è l'unica cosa che mi interessa. Se dovessi saltare quattro o sei gare non farà alcuna differenza. Il momento ideale per tornare a correre sarebbe a Brno, ma non dovrà per forza andare così». I ricordi dell'incidente sono nitidi: «Ricordo tutto alla perfezione», ha detto il 'Dottore', «non ho battuto la testa né altre parti del corpo. Gli airbag nella tuta hanno funzionato molto bene e sul casco c'era solo qualche graffio. Non ho neanche un livido. L'unico problema è stato cadere sulla gamba, che è rimasta sotto il peso del corpo. Se fossi caduto sulla schiena sarebbe stato diverso. Avevo una gomma nuova e avevo fatto due giri, poi ho rallentato perché c'era Barbera dietro. Quando sono tornato sulla traiettoria è arrivato Pedrosa e non volevo causargli problemi, così mi sono spostato di nuovo ma quando sono andato a riaprire il gas è accaduto tutto in maniera improvvisa e inattesa. Sette secondi sono stati sufficienti per fare crollare drasticamente la temperatura della gomma. E' stato un mio errore».

Oltre a ringraziare il chirurgo del Cto di Firenze e tutta l'equipe dell'ospedale Careggi, Rossi ha mandato un saluto ed un «ringraziamento particolare ai tifosi»: «Mai, neanche per un secondo, mi hanno fatto dimenticare il loro affetto e il loro appoggio. I messaggi che ho visto in televisione dal circuito, domenica, erano meravigliosi».

Dopo l'incidente il padre di Rossi, Graziano, scherzando aveva suggerito uno spavento tale da suggerire a Valentino un addio al motociclismo per una carriera in Formula 1. «Sinceramente non ho avuto alcuna paura. Quando ho visto la gamba sono rimasto un po' inorridito», ha detto, «ma la cosa che mi disgusta di più è dovere saltare molte gare. Per recuperare impiegherò tutto il tempo necessario perché voglio essere sicuro di non fare niente di stupido, voglio tornare a correre soltanto se le mie condizioni me lo consentono. So di avere una moto per l'anno prossimo e non devo affrettarmi per dimostrare qualcosa. Potrei saltare quattro gare ma non tornerei per vincere il Mondiale, è meglio essere cauti, finire la riabilitazione nella maniera migliore e tornare a correre per tanti anni».

Il futuro di Rossi, insomma, resta su due ruote: «Questo incidente non influenzerà le mie scelte per l'anno prossimo. Sabato scorso non ha cambiato nulla, ho solamente una gamba rotta in più!».