Duro intervento di Abete: «Fuori i delinquenti dagli stadi»
«Il calcio non è rappresentato da questi delinquenti e noi speriamo che queste persone negli stadi non entrino più»
«Bisogna fare il massimo per debellare questo branco di delinquenti. Ho piena fiducia nel ministro Maroni e nel capo della polizia Manganelli, che assumano tutte le decisioni necessarie per tutelare la convivenza civile,dentro e fuori gli stadi»: dura presa di posizione da parte del presidente della Figc Giancarlo Abete, il giorno dopo gli incidenti registrati a Napoli e Roma in occasione della prima giornata di campionato.
Intervenendo prima a «Radio anch’io sport» e poi dai microfoni della Radio Vaticana, il presidente federale ha lanciato un messaggio molto chiaro: «Il calcio non è rappresentato da questi delinquenti e noi speriamo che queste persone negli stadi non entrino più. E' impensabile che vengano messe a ferro e fuoco le stazioni. Si tratta di comportamenti contrari a ogni forma di convivenza civile. Hanno sporcato l'immagine di Napoli. Dobbiamo fare il massimo, ognuno per le proprie responsabilità, per debellare questi gruppi di delinquenti che inquinano il nostro mondo e da cui il calcio prende le distanze con assoluta fermezza».
«Il Viminale - ha concluso Abete - aveva consentito la trasferta ai tifosi del Napoli e aveva sottolineato l'apertura concessa alle tifoserie. L'occasione, però, non è stata colta: un'attestazione di fiducia che è stata rispedita al mittente».
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