20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Cose da sapere sulla mandragola

Mandragola o Mandragora: la pianta che assomiglia alla borragine ma è velenosa

La pianta trovata negli spinaci Bonduelle è una pianta che in autunno di può confondere con la borragine. Ma è una pianta velenosa e allucinogena. Un tempo era la pianta delle streghe

Mandragola o mandragora
Mandragola o mandragora Foto: Shutterstock

ROMA – Dopo la vicenda della presenza di mandragora o mandragola negli spinaci surgelati a marchio Bonduelle, e della famiglia ricoverata in ospedale a Milano proprio a causa di questa pianta, la Coldiretti ricorda che questa era la ‘pianta delle streghe’ e avverte che, specie in autunno, si può confondere con la borragine – che è commestibile e non velenosa e allucinogena come appunto la mandragora.

L’ingrediente delle pozioni magiche
La mandragora – ricorda la Coldiretti – è uno degli ingredienti principali per la maggior parte delle pozioni mitologiche e leggendarie. Se poi si considera che le sue radici siano caratterizzate da una peculiare biforcazione, che ricorda la figura umana, insieme alle proprietà anestetiche ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari. Citata da Machiavelli fino a Harry Potter, nell’antichità alla mandragora venivano accreditate virtù afrodisiache, mentre nel Medioevo qualità magiche e non è un caso che fosse inclusa nella preparazione di varie pozioni, sottolinea la Coldiretti. È raffigurata in alcuni testi di alchimia con le sembianze di un uomo o un bambino, per l’aspetto antropomorfo che assume la sua radice in primavera.

Avvelenamento
Come accaduto con il colchico autunnale, o con certi funghi, l’avvelenamento da verdure non commestibili è molto diffuso soprattutto nel periodo autunnale, quando molti appassionati si recano in campagna per raccogliere vari tipi di verdure, conclude la Coldiretti nel sottolineare che la mandragora autunnale (Mandragora autumnalis) che è velenosa viene spesso scambiata per borragine (Borago officinalis) che è commestibile e utilizzata per minestre, frittate, risotti e ripieno di ravioli. Insomma, prima di ‘cogliere’ qualche vegetale per utilizzarlo in cucina, ma non si sa esattamente di cosa si tratta è bene pensarci due volte oppure farlo visionare da un esperto o all’Asl di competenza per essere sicuri che si possa mangiare e non restarne avvelenato o, peggio, morire.