19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Mandragora negli spinaci

Mandragora, la pianta dalle proprietà allucinogene che si trova negli spinaci surgelati Bonduelle

Una nota marca di spinaci surgelati contiene un’erba molto velenosa che può causare allucinazioni e agitazione. Ecco i lotti contaminati

Spinaci contaminati da erba velenosa
Spinaci contaminati da erba velenosa Foto: Shutterstock

Ennesimo richiamo del Ministero della Salute. Questa volta si tratta di spinaci surgelati e di un marchio a noi ben noto: Bonduelle. A differenza del formaggio alla listeria il prodotto non è a rischio contaminazione batterica o chimica, si tratta di un problema – se vogliamo – ancor più rischioso: la presenza di un’erba velenosa.

Foglie di mandragora
Secondo quanto dichiarato sul sito del Ministero della Salute, si sospetta che il prodotto alimentare contenga delle foglie di Mandragora, un’erba particolarmente velenosa. Si tratta, per esattezza, degli Spinaci Millefoglie Surgelati prodotti dalla ditta spagnola Gelagri Iberica che si trovano in commercio con il marchio Bonduelle.

I lotti contaminati
I lotti degli spinaci surgelati cui deve essere evitato il consumo, a causa di potenziale contaminazione, è il numero 15986504-7222 45M63 08:29. La data di scadenza è prevista per il mese di agosto del 2019. Il Ministero della Salute precisa che l’alimento non deve essere consumato per nessuna ragione e attraverso nessun metodo di cottura.

Cos’è la Mandragora
La Mandragora – o Mandragola - è un’erba appartenente alla famiglia delle solanacee, la stessa di patate e melanzane. Benché le sue foglie possano avere una piccola somiglianza con gli spinaci, al momento della raccolta è facile riconoscerla principalmente dalla sua radice che rappresenta una particolare biforcazione che, secondo alcune tesi, ricorda una figura umana. La Mandragora più velenosa è quella definita autumnalis. Tutte le mandragore presentano comunque virtù anestetiche. Il pericolo derivante dal consumo della Mandragora deriva dalla presenza di alcuni alcaloidi molto simili all’atropina. In genera causano allucinazioni, agitazione e, più raramente, convulsioni e coma. Tuttavia va sottolineato che le dosi devono essere abbondanti e che è improbabile che possa accadere a seguito di una piccola contaminazione di questo genere.

Antiche pozioni magiche
Il nome, proviene dal termine persiano mehregiah, trasformato in Mandragora da Ippocrate. Un tempo si riteneva che la pianta fosse dotata di virtù afrodisiache a tal punto che era oggetto di molte preparazioni magiche. Secondo alcune teorie, che la voleva una rappresentazione di un uomo a causa dell’aspetto antropomorfo della sua radice, era in grado di uccidere una persona per questo motivo. Per altri la pianta era una creatura che viveva a metà tra il regno vegetale e animale, alla stregua dell’agnello di Tartaria. Tant’è vero che nel 1615 in alcuni trattati di licantropia venne spiegato come utilizzare un unguento magico a base di Mandragora al fine di essere trasformati in animali. Ancora oggi, dalla Wicca la mandragora è utilizzata nei giorni di plenilunio. E se questo vi pare un’assurdità è perché non conoscete la credenza popolare che spiega come le Mandragore nascessero dallo sperma emesso dagli impiccati in punto di morte. Infine, la mandragora è stata citata da J. K. Rowling nel suo libro Harry Potter e la camera dei segreti.