28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Diabete

Automonitoraggio della glicemia: non aiuta i pazienti diabetici

I pazienti affetti da diabete di tipo 2, non trattati con insulina, sembra non traggano alcun beneficio dall’utilizzo di metodi di autocontrollo della glicemia. Lo studio

L'auto-monitoraggio per la glicemia non aiuta i pazienti diabetici
L'auto-monitoraggio per la glicemia non aiuta i pazienti diabetici Foto: Shutterstock

NORTH CAROLINA - L’autocontrollo della glicemia è un metodo sempre più utilizzati nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 o iperglicemia. L’idea è quella di mantenere costantemente controllati i livelli di zucchero ematico al fine di migliorare la qualità della vita. Tuttavia, secondo un recente studio statunitense, l’automonitoraggio non offrirebbe gli effetti desiderati.

Un test inutile?
A detta degli scienziati l’auto monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue su pazienti affetti da diabete di tipo 2 non farebbe nulla per migliorare la qualità della vita. Specie nei pazienti che non sono trattati con insulina. È quanto emerge da uno studio randomizzato condotto dai ricercatori della University of North Carolina.

Lo studio
Lo studio, coordinato dalla professoressa Katrina E. Donahue e Laura A. Young è stato condotto su 450 volontari affetti da diabete di tipo 2, non trattati con insulina. L’età media dei partecipanti era di circa 61 anni, e tutti avevano ottenuto una diagnosi di diabete almeno sette-otto anni prima. Il 75% delle persone reclutate utilizzava un automonitoraggio della glicemia. I volontari sono poi stati suddivisi in tre gruppi: il primo non effettuava l’autocontrollo, il secondo lo usava solo una volta a settimana e il terzo quotidianamente. Ognuno di loro doveva indicare la qualità della vita ed effettuare una misurazione dell’emoglobina glicolisata. Lo studio è durato un anno.

I risultati
Dai risultati è emerso che non c’era alcuna differenza significativa tra chi eseguiva costantemente il controllo della glicemia con chi non lo faceva affatto. Da ciò si conclude che l’automonitoraggio è totalmente inutile nel migliorare la qualità della vita. Tuttavia, gli studiosi ammettono che il metodo è risultato utile nel momento in cui sono stati modificati i farmaci o la dose da assumere. Infine, gli autori dello studio, pubblicato su JAMA, avvisano che i loro dati si riferiscono esclusivamente ai pazienti non trattati con insulina.