10 dicembre 2024
Aggiornato 21:30
Salute delle ossa

Osteoporosi, non è solo «roba» da donne

L’osteoporosi sembra colpire in egual misura sia donne che uomini. Ecco quali sono le persone più a rischio e i metodi di prevenzione

L'osteoporosi colpisce anche gli uomini
L'osteoporosi colpisce anche gli uomini Foto: Shutterstock

Quando si parla di osteoporosi si pensa subito a due cose: le donne e la menopausa. Eppure, uno studio condotto dalla Harvard Medical School smentisce i luoghi comuni: gli uomini, esattamente come le donne, possono essere afflitti da osteoporosi

Non è solo colpa degli ormoni
Il motivo per cui l’osteoporosi può colpire tanto gli uomini quanto le donne è che la causa non risiede solo ed esclusivamente nei cambiamenti ormonali. Anche se, andrebbe sottolineato, che anche l’uomo è soggetto a cambiamenti di tipo ormonale esattamente quanto la donna. L’unica differenza è che le donne hanno generalmente una riduzione più repentina di ormoni femminili, mentre l’uomo inizia intorno ai cinquant’anni ad avere cali di testosterone per poi continuare sempre fino alla fine della propria esistenza. Tuttavia, vi sono altri fattori che possono influenzare l’insorgenza dell’osteoporosi. Tra questi lo stile di vita sedentario, il fumo e l’abuso di alcol.

Perché, allora, si parla sempre di donne?
Si associa con maggior frequenza l’osteoporosi all’universo femminile, per un semplice motivo: le donne hanno generalmente ossa più sottili e in caso di debolezza e fragilità possono aver un maggior rischio di fratturarsi. Inoltre, tutti sappiamo che quando si arriva al momento della menopausa, cala il livello di estrogeni. Tali ormoni hanno anche l’arduo compito di proteggere le ossa.

Uomini e donne sullo stesso piatto della bilancia
Quando si parla di osteoporosi, in sostanza, ci sono poche differenze tra uomo e donna. «Anche se le donne sono più inclini a osteoporosi, ma può verificarsi anche negli uomini, specie quando il testosterone è ridotto, bassi livelli di vitamina D e calcio, errate abitudini di vita che includono il fumo, il consumo di alcol e la mancanza di esercizio fisico sono tra i principali fattori di rischio», spiega Rana K Chengappa, direttore clinico di un centro di riabilitazione ortopedica, neurologica e ginecologica.

E la pancetta?
Altro problema molto comune negli over 50 è la pancetta. Le classiche maniglie dell’amore, infatti, oltre ad aumentare il rischio di molte altre patologie sembrano essere implicate con un aumento della possibilità di sviluppare l’osteoporosi. Un’elevata circonferenza addominale pare essere associata alla perdita di massa ossea negli uomini – questi i risultati ottenuti da una ricerca condotto dalla Harvard Medical School. «È importante che gli uomini siano a conoscenza che il grasso in eccesso a livello addominale non è solo un fattore di rischio per le malattie cardiache e il diabete, ma è anche un fattore di rischio per la perdita di massa ossea», spiega Miriam Bredella, durante un incontro con la Radiological Society of North America.

Cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia contraddistinta da un graduale e irreversibile deterioramento delle ossa. Quando un soggetto è colpito da osteoporosi, la massa ossea può arrivare a diminuire notevolmente. Questo può incidere a tal punto da causare una frattura, anche per un incidente di lieve entità. I sintomi dell’osteoporosi sono i più disparati. Generalmente tutto inizia con dolori ossei – magari male alla schiena, al collo, alle ginocchia, alle anche e così via. In realtà, tutti la consideriamo una vera e propria patologia, ma così non è. Spesso è solo l’espressione di altre condizioni generali di salute dell’organismo. Per tale motivo, il British Medical Journal ha deciso di includerla nell’elenco dell’International Classification of Non-Diseases, ovvero delle malattie non malattie.

I rischi dell’osteoporosi
«L’osteoporosi significa buchi nelle ossa. Questo indebolimento delle ossa può aumentare il rischio di fratture. La malattia in sé, anche se silenziosa, può portare a fratture di ossa fondamentali come fianchi, schiena e i polsi», ha spiegato Sanjay Agarwala, medico presso l’Hinduja National Hospital di Mumbai. Vi sono poi altri fattori di rischio, probabilmente ancora più inaspettati, come le malattie autoimmuni. «Molti problemi di salute come le malattie del sangue, i disturbi digestivi, le patologie autoimmuni e disturbi neurali possono aumentare il rischio di osteoporosi. L’uso di un alto dosaggio di alcuni farmaci per un lungo periodo di tempo può anche ridurre la densità minerale ossea», spiega Pradeep Moonot, Chirurgo ortopedico presso il Breach Candy Hospital.

Le varie cause dell’osteoporosi
Tra le varie cause dell’osteoporosi – oltre a quelle succitate - ricordiamo l’abuso di alcuni farmaci specie steroidei come il cortisone, ma anche anticoagulanti orali come il famoso warfarin, antivirali (contro l’HIV) e, in genere, tutti i corticosteroidi. Anche alcune patologie come la cirrosi epatica possono aumentarne il rischio oppure alcune anomalie endocrine ed ereditarie, disturbi dell’alimentazione (anoressia e bulimia), eccetera.

Maggior rischio per i celiaci
I celiaci, ahimè, sembrano essere una categoria ad aumentato rischio osteoporosi. Alcuni ricercatori hanno dimostrato che almeno tre quarti degli adulti affetti da celiachia soffre anche di osteoporosi e osteopenia. Per tale motivo raccomandano ai pazienti di eseguire sempre screening regolari. «Lo scopo del nostro studio – tengono a precisare i ricercatori – è stato quello di chiarire i fattori clinici che possono aiutare nella stratificazione del rischio clinicamente significativo di osteopenia/osteoporosi nei pazienti con malattia celiaca di nuova diagnosi».

Equiseto e tè per prevenire l’osteoporosi
Secondo una ricerca pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, i polifenoli del tè nero sarebbero in grado di proteggere le ossa, diminuendo così il rischio di osteoporosi. La dose ottimale sarebbe di circa tre tazze al giorno. L’effetto sarebbe simile anche per il tè verde. I flavonoidi di entrambe la varietà, infatti, sembrano promuovere la formazione di cellule ossee rallentando l’invecchiamento di quelle già mature. Risultati simili si otterrebbero anche con una buona tisana a base di equiseto. Uno studio condotto dall’Università del Maryland Medical School, che ha coinvolto 122 donne che hanno assunto l’erba per circa tre mesi, ha evidenziato come le pazienti avessero assistito a un aumento della densità ossea in tale arco di tempo.