28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Giornata mondiale dell’osteoporosi

Giornata Mondiale dell’osteoporosi: fibra di mais e tè nero per combatterla. Attenzione al caffè

In occasione della giornata mondiale dell’osteoporosi pubblichiamo alcune ricerche scientifiche che dimostrano come alcuni rimedi green possano rinforzare naturalmente le ossa

Giornata mondiale dell'osteoporosi
Giornata mondiale dell'osteoporosi Foto: Shutterstock

Oggi è la giornata mondiale dell’osteoporosi una malattia che colpisce in maggior misura le donne in menopausa, ma che può interessare anche uomini in età avanzata. Ecco le più recenti ricerche scientifiche che trovano in alcuni rimedi naturali la possibilità di contrastare fragilità ossea e il rischio fratture.

La fibra di mais solubile
Secondo una recente ricerca condotta dalla Statunitense Purdue University, la fibra solubile di mais potrebbe rappresentare una soluzione esternamente semplice e vantaggiosa per rinforzare le ossa. Questa particolare sostanza fungerebbe come una sorta di prebiotico – ovvero un alimento per i nostri batteri intestinali – che pare aiutare a far crescere le ossa più sane in età adolescenziale e preservarne l’integrità durante la menopausa.

La salute delle ossa è collegata con quella dell’intestino
Secondo gli esperti, la salute delle ossa sarebbe intimamente collegata con quella dell’intestino.
«Stiamo cercando a fondo nell’intestino per costruire ossa sane nelle ragazze e aiutare le donne anziane mantenere le ossa forti durante un’epoca in cui esse sono sensibili a fratture – spiega la prof.ssa Connie Weaver – La fibra di mais solubile, un prebiotico, aiuta il corpo a utilizzare meglio il calcio sia durante l’adolescenza che la post-menopausa. Il microbioma intestinale è la nuova frontiera nel campo della salute». Infatti tutti sappiamo che i batteri che popolano l’intestino sembrano essere associati alla stragrande maggioranza delle malattie o, al contrario, alla protezione verso alcune patologie.

Perché funzionano i prebiotici
I prebiotici, come abbiamo detto, sono il nutrimento essenziale per i nostri amici batteri. Non servirebbe a niente assumere fermenti lattici se poi, una volta arrivati nell’intestino morirebbero di «fame». La dottoressa Weaver è riuscita a scoprire che la fibra di mais solubile si trasforma in acidi grassi a catena corta, indispensabili per migliorare la salute delle ossa, nella prevenzione del cancro e nella velocizzazione del metabolismo. Per arrivare a tali conclusioni, i ricercatori hanno misurato con attenzione la perdita di densità ossea e la ritenzione di calcio in donne in post-menopausa che dovevano assumere 10 o 20 grammi al giorno di prebiotico. Al termine dello studio, della durata di circa due mesi, gli studiosi hanno potuto constatare che la ritenzione di calcio era migliorata del 4,8% nei soggetti che assumevano 10 grammi al giorno e del 7% nelle donne ne consumavano il doppio. «Se valutato per un anno di assunzione, questo equivarrebbe a contrastare il tasso medio di perdita di massa ossea in una donna in post-menopausa», conclude Weaver.

Il tè nero
Uno studio recentemente pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha messo in evidenza come il tè nero sia un valido aiuto nel contrastare la fragilità delle ossa. Secondo i ricercatori della Flinders University, le donne in pre e post menopausa potrebbero ridurre il rischio di osteoporosi consumano quotidianamente un po’ di tè nero. Per arrivare a tali conclusioni il team di ricerca ha coinvolto oltre 1.200 donne.

La giusta quantità
Secondo i ricercatori, la quantità ideale da assumere ogni giorno, allo scopo di rinforzare le ossa, sarebbe di tre tazze. Pare che un effetto simile si possa ottenere anche con il tè verde. I flavonidi contenuti in entrambe le varietà, infatti, promuovono la formazione di nuove cellule ossee rallentando l’invecchiamento di quelle già mature. Attenzione però: se il tè è benefico per le ossa, il caffè potrebbe essere un nemico. Uno studio pubblicato sul Journal of Orthopaedic Surgery and Research ha mostrato come tre tazzine al giorno possano peggiorare la condizione nelle donne che soffrono di osteoporosi.