E’ scienza questa? Levrieri uccisi e rianimati e poi ri-uccisi a ’’fini di ricerca’’
Gli animalisti, e non solo, sono rimasti sconvolti e indignati alla notizia di un ‘esperimento scientifico’ che ha coinvolto dei poveri cani levrieri, uccisi, rianimati e poi nuovamente uccisi. La domanda è se questa si possa davvero chiamare scienza
AUSTRALIA – E’ accaduto in Australia questo episodio degno di un film dell’orrore. Gli ‘scienziati’ dell’Università Monash di Melbourne avrebbero giocato a fare i Frankenstein sulla pelle di un gruppo di poveri cani levrieri che sarebbero stati prima soffocati, poi riportati in vita dopo aver loro asportato il cuore per poi impiantarlo di nuovo e, infine, ancora uccisi – questa volta del tutto.
Choc tra la gente
La prima reazione da parte sia di animalisti che dalla gente comune è stata di choc e indignazione. Se è vero che molti scienziati ancora ritengono indispensabili gli studi e gli esperimenti su animali, a tutto c’è un limite. Senza contare che sono altrettanto molti gli scienziati a sostenere che la vivisezione è inutile. A rivelare di questo macabro esperimento è stata Human Research Australia, un’organizzazione che si occupa della protezione degli animali utilizzati per ricerca.
Il caso
Nell’esperimento sotto accusa, 12 cani levrieri sono stati uccisi per soffocamento, dopo di che è stato loro asportato il cuore, per poi reimpiantarlo prima di essere rianimati. I cani sono infine stati monitorati per vedere cosa accadeva e, poco dopo, uccisi definitivamente per eutanasia. Sebbene i cani fossero stati anestetizzati durante l’intero esperimento, questo non toglie nulla al raccapriccio di quanto è stato compiuto.
Condanna
Human Research Australia ha pubblicamente condannato l’esperimento, facendo notare come sia stato inutilmente crudele verso gli animali, che di fatto venivano uccisi due volte. Si è anche messo in dubbio che gli scienziati, da questo genere di ricerca, possano imparare un qualcosa che si possa applicare alla chirurgia umana. «Le persone credono che queste cose avvenissero molto tempo fa o in qualche altro Paese – ha sottolineato la presidentessa di Human Research Australia, Helen Marston – ma questi esperimenti avvengono qui proprio ora, sotto il nostro naso. La Marston ha poi fatto notare che usare i levrieri per esperimenti medici «aggiunge al danno la beffa», dato che i cani utilizzati nell’esperimento in questione provenivano dall’industria delle corse.
Il problema delle corse
Le corse di cani, piuttosto popolari in Australia, saranno tuttavia messe al bando New South Wales a partire dal prossimo anno. Il provvedimento, sebbene sia importante per i cani, avrà come effetto collaterale una sorta di terremoto nel settore delle corse e delle scommesse, che creerà un ‘esubero’ di migliaia di cani da corsa. La decisione di mettere al bando le corse è stata presa in seguito ai risultati di una commissione d’inchiesta che denunciava il massacro di migliaia di cani ancora sani, ma non più competitivi e adatti alle corse. Oltre a ciò, si è denunciato l’uso indiscriminato di esche vive durante le sessioni clandestine di addestramento dei cani: conigli, gatti, porcellini e opossum vengono legati a supporti meccanici che precedono i cani da corsa, i quali inseguono la preda e poi la sbranano una volta raggiunta.
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