29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
La battaglia della First Lady

Michelle Obama vs «junk food»

E’ braccio di ferro tra il Congresso americano e la first lady Michelle Obama. La commissione bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla legge sui fondi per l’alimentazione dei bambini nelle scuole, che permette di fatto agli istituti di scegliere menù alternativi (e si suppone meno sani) a quelli preparati in base alle linee-guida nutrizioniste approvate dalla Casa Bianca

NEW YORK - «Come genitori, mettiamo sempre gli interessi dei bambini prima di tutto. I nostri leader a Washington dovrebbero fare lo stesso». A scriverlo è stata Michelle Obama, la first lady degli Stati Uniti, da anni impegnata nella sua campagna 'Let's Move!' contro l'obesità infantile: nonostante i progressi già visibili, la moglie di Barack Obama ha lanciato l'allarme contro i tentativi, in Congresso, di bloccare le riforme per tutelare la salute. In un op-ed pubblicato sul New York Times, nel giorno in cui la rivista medica Lancet ha reso noto uno studio che sottolinea come l'obesità, limitata inizialmente agli Stati industrializzati, riguardi ormai anche i Paesi emergenti, la first lady ha sottolineato che la sua campagna si basa sulla scienza e su iniziative di cui è già stata dimostrata l'efficacia: «I bambini hanno bisogno di meno zuccheri, sale e grassi, così abbiamo aggiustato di conseguenza i menu delle mense scolastiche». «Quando i dati hanno mostrato - ha aggiunto Michelle Obama - che la mancanza di negozi di alimentari nelle vicinanze influenzava negativamente le abitudini alimentari delle persone, abbiamo lavorato in modo che ci fossero più rivenditori di cibi freschi nelle zone malservite. Gli studi sulla formazione delle abitudini nei bambini più piccoli hanno guidato i nostri sforzi per portare alimenti più salutari e più attività fisica nelle scuole» ha poi spiegato.

FRUTTA E VERDURA - Grazie alla campagna della first lady, «decine di milioni di bambini stanno ricevendo un'alimentazione migliore a scuola e le famiglie fanno più attenzione a cosa mangiano, cucinano e comprano; le aziende si precipitano a creare prodotti più salutari per soddisfare la domanda crescente e il tasso di obesità sta finalmente cominciando a scendere, dal picco raggiunto tra i bambini più piccoli» ha aggiunto Michelle Obama, consapevole che gli Stati Uniti sono il Paese industrializzato, insieme a Regno Unito e Australia, dove il problema è maggiore, con oltre il 60% degli abitanti sopra i 20 anni che sono obesi o sovrappeso, come appena ribadito dalla rivista Lancet. Il dato più preoccupante, poi, riguarda proprio i bambini e gli adolescenti: tra il 1980 e il 2013, il numero dei sovrappeso e degli obesi è aumentato del 50 per cento. «Sappiamo che quando facciamo affidamento sulla scienza, possiamo cominciare a invertire la tendenza. Purtroppo, però, stiamo vedendo dei tentativi in Congresso di disfare molto di quello che abbiamo ottenuto per i nostri figli. Prendete per esempio quello che sta succedendo con il programma 'Women, Infants and Children' (Wic), il programma federale per fornire un aiuto alimentare alle donne con un reddito basso, e ai loro figli. L'idea è quello di riempire i vuoti nelle loro diete e fornire i cibi che non assumono» ha spiegato Michelle Obama. «Ora però la Camera sta prendendo in considerazione una proposta di legge che ignora la scienza includendo obbligatoriamente le patate bianche nella lista degli alimenti che le donne possono comprare con i dollari del Wic. Ora, non c'è nulla di sbagliato nelle patate. Il problema è che molte donne e molti bambini già consumano patate a sufficienza e non abbastanza della frutta e della verdura di cui hanno bisogno. Per questo l'Istituto di medicina ha detto che le patate non dovrebbero far parte del programma Wic» ha spiegato la first lady.

UN BAMBINO SU TRE E' OBESO - Inoltre, «alcuni membri della Camera stanno minacciando di tornare al passato e abbassare la qualità del cibo che i nostri bambini mangiano a scuola: vogliono rendere opzionale per le scuole, e non più obbligatoria, la presenza della frutta e delle verdure nei menu per i nostri bambini».
«Ricordate quando anni fa il Congresso dichiarò che la salsa su un trancio di pizza doveva essere considerata come verdura nei menu scolastici? Non bisogna essere un nutrizionista per sapere che non ha senso. La stessa cosa sta succedendo di nuovo ora, con questi nuovi sforzi per ridurre gli standard nutrizionali nelle nostre scuole. Ma i nostri figli meritano molto di più. Nonostante i progressi - ha aggiunto Michelle Obama - un bambino su tre in questo Paese è ancora obeso o in sovrappeso; uno su tre svilupperà probabilmente il diabete. E non si tratta solo della salute dei nostri bambini, m anche della salute della nostra economia, visto che spendiamo già circa 190 miliardi di dollari per trattare malattie legate all'obesità».
«Oggi, il 90% delle scuole sta rispettando i nuovi standard e il risultato è che i bambini stanno mangiando più frutta, verdura, cereali integrali e altri alimenti di cui hanno bisogno per stare in salute. Si tratta di una grande vittoria per i genitori che stanno lavorando duramente per servire ai bambini pasti equilibrati a casa e che non vogliono che i loro sforzi siano danneggiati durante la giornata a scuola. Ed è una grande vittoria per tutti noi, visto che spendiamo per i pasti scolastici più di 10 miliardi all'anno, che non dovremmo spendere in junk food» ha concluso Michelle Obama.