19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Medicina | Ricerca

Leucemia, una nuova strada per curarla

I linfociti T modificati potrebbero essere un'alternativa al trapianto di midollo

NEW YORK - Per la ricerca contro il cancro potrebbe trattarsi di una svolta molto importante: un gruppo di ricercatori dell'Università della Pennsylvania ha geneticamente modificato i linfociti T di pazienti malati di leucemia in stato avanzato, in modo da attaccare le cellule malate di cancro. Due dei tre pazienti che si sono sottoposti alla terapia sperimentale con linfociti T modificati sono rimasti immuni dal cancro per oltre un anno.

Si tratta ovviamente di uno studio preliminare che necessita di ulteriori riscontri, ma, secondo esperti non collegati alla ricerca, si tratta di un importante passo in avanti. I linfociti T modificati potrebbero infatti essere utilizzati per debellare altri tipi di cancro come quello al seno, al colon e al sangue.

Dai risultati della ricerca emerge che i linfociti T modificati hanno sradicato le cellule tumorali, si sono moltiplicati oltre 1.000 volte e sono sopravvissuti per mesi. In media ogni linfocita T modificato ha debellato 1.000 cellule malate. Ma tra gli effetti collaterali di queste terapia c'è la perdita di linfociti B che vengono colpiti dai linfociti T modificati.

«Sapevamo che la terapia poteva essere molto potente, ma non ci aspettavamo che la svolta fosse così evidente», ha detto al Los Angeles Times il dottor David Porter, coautore della ricerca.

Porter ha anche ricordato che ogni anno a circa 15.000 persone viene diagnosticata la leucemia linfatica cronica. Finora l'unico trattamento che sradica il cancro è il trapianto di midollo, che però ha numerosi effetti collaterali come infezioni, danni al fegato e ai polmoni e, a volte, la morte. Un quinto dei pazienti che riceve il trapianto di midollo muore per complicazioni non dovute al cancro.