20 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Il programma della Croce Rossa per combatterla

Killer silenzioso

La giornata del 17 maggio contro l’ipertensione

La chiamano il killer silenzioso e come ogni anno anche in questo 17 maggio avrà luogo nel mondo la Giornata contro l'Ipertensione Arteriosa. Il 15 e il 16 maggio la Croce Rossa Italiana, da 150 anni impegnata in programmi e attività a favore delle persone più vulnerabili attraverso una rete di 150.000 soci attivi, 4.250 dipendenti e oltre 30.000 soci ordinari, scenderà nelle piazze di circa 150 Comuni italiani per combatterla anche in Italia coi suoi volontari e le sue tende.

Saranno offerti a quanti vorranno sottoporvisi:
1) Uno screening clinico metabolico costituito dalla misurazione della pressione arteriosa, dell'indice di massa corporea (IMC) e del girovita, sulla base dei quali si valutano i rischi del sovrappeso.
2) La compilazione della «pagella» dei rischi metabolici basata sul diario settimanale dei consumi alimentari giornalieri ed occasionali.
3) La distribuzione gratuita del libro «Cibo & Salute», pubblicato dalla Croce Rossa Italiana, contenente le informazioni necessarie per prevenire la sindrome metabolica e l'ipertensione arteriosa.

La finalità di questo evento è quella di informare circa le patologie cardiovascolari ed i danni d'organo causati dall'ipertensione arteriosa». Una malattia impegnativa, che nel mondo investe un'ampia fascia di popolazione: circa un 1,5 miliardi di individui, di cui il 47% esposta a cardiopatia ischemica e il 54% ad ictus cerebrale con un costo di vite umane annuale del 13%, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS).
Comunque quanti scopriranno di essere ipertesi si tranquillizzino perché lo studio PREMIER, pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, ha dimostrato che in 18 mesi possono sconfiggere l’alta pressione, a condizione che cambino il loro stile di vita. Basta accorgersi di avere valori alti ossia sopra i 140 millimetri di mercurio con la massima e sopra gli 85 con la minima. L’ipertensione viene definita killer silenzioso proprio perché non dà segni della sua presenza se non raramente. Ce ne vuole prima che dia palpitazioni, vertigini, cefalee, stanchezza e nervosismo. Bisogna sapere che la pressione varia di battito in battito: le misure forniscono in realtà solo una stima. Ai soggetti cui dovesse risultare alta si consiglia di misurarla più volte anche nel corso di una stessa visita e magari a distanza di qualche giorno per avere una diagnosi corretta poiché ci può essere stato anche un transitorio innalzamento dovuto, per esempio ad un’emozione nonché al brusco cambiamento di temperatura. Bisogna poi far caso all’ora in cui la pressione viene misurata perché si sa che i valori sono più alti di giorno che di notte. Se negli anziani 3 misurazioni sono, nella gran parte dei casi sufficienti a stabilire se sono affetti da ipertensione che necessita di trattamento, nei giovani i risultati di tre misurazioni appaiono invece fuorvianti. Solo il 20% delle donne e il 30% degli uomini al di sotto dei 35 anni considerati ipertesi da curare in base a tre misurazioni, risultano effettivamente tali. Ciò significa che i comuni rilevamenti della pressione in persone al di sotto dei 35 anni non consentono di diagnosticare correttamente un’ipertensione che deve essere curata. Ma intendiamoci, dopo i risultati dello studio Premier la pressione alta non deve preoccupare. In 18 mesi apportando una serie di cambiamenti allo stile di vita, si riesce a tenerla sotto controllo e a far diminuire significativamente i rischi di patologie croniche. Come? Non mangiando, per esempio troppo salato. Il sale trattiene i liquidi e quindi assorbe parte dell’acqua che si trova nel sangue rendendolo meno fluido. Cosicché il cuore è costretto a lavorare di più per pompare il sangue denso e la pressione sanguigna aumenta. Da evitare, poi, per i soggetti a rischio, i cibi in scatola, i precotti, le salse, i dadi, i piatti pronti che possono contenere quantità notevoli di sale. Va dato l’addio ai formaggi stagionati, alla pasta all’uovo ripiena, alle uova fritte, ai pesci grassi come l’anguilla, il capitone e il tonno sott’olio, al latte intero, agli alcolici. Vanno pressoché aboliti gli insaccati e gli affettati. Insomma bisognerebbe cambiare lo stile di vita tenendo conto che il fumo, la sedentarietà e l’obesità sono tutti fattori di rischio per chi soffre di pressione alta. Perdere dieci chili di peso significa ridurre la pressione minima di almeno 5-7 mmHg. Vanno inoltre controllati i valori di glucosio nel sangue. Il colesterolo nei soggetti a rischio deve essere meno di 200 mg per decilitro altrimenti si possono formare placche nelle arterie.