19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
L'intervista

Nicola Zingaretti: «I non vaccinati sono dei privilegiati»

Il Presidente della Regione Lazio: «Chi in questo momento non si vaccina è un privilegiato che gode del fatto che altri milioni di persone per fortuna si sono vaccinate. Se sarà un buon Natale dipende da noi»

Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti
Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti Foto: Giuseppe Lami ANSA

«Un risultato straordinariamente positivo ci sia unanimità sull'obiettivo principale, che è quello di difendere la libertà di tutti». Così Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio parla della linea condivisa tra i governatori sulla gestione della pandemia. «Questo significa prosciugare il più possibile il bacino dei potenziali contagi e l'area dove il virus sopravvive, che è quella dei non vaccinati» spiega in un'intervista al Corriere della Sera.

«Quindi se siamo d'accordo su questo indirizzo ora bisogna andare avanti con delle decisioni che a mio giudizio devono avere un doppio passo. Da una parte non dobbiamo rinunciare a convincere le persone a vaccinarsi, ma se questo non bastasse per me vanno bene tutti gli incentivi alla vaccinazione. Per esempio, si potrebbe ampliare la fascia dell'obbligo vaccinale. Oggi vale per medici e personale sanitario. Ma va aperta una riflessione su altre funzioni pubbliche molto importanti. Non per ledere la libertà di qualcuno, ma per garantire la libertà di tutti».

«Io non mi stupirei se si arrivasse alla definizione di obblighi vaccinali per funzioni primarie dello Stato e della pubblica amministrazione» si riferisce anche a insegnanti e forze dell'ordine? «È una decisione che dovrà prendere il governo con il supporto del Comitato tecnico-scientifico, in coerenza con i provvedimenti che decideranno di adottare, osserva.

«Secondo i dati che abbiamo i contagi crescono nella fase finale della scadenza dei sei mesi, quindi bisogna valutare la possibilità di anticipare da 6 a 5 mesi la terza dose. Almeno per le persone anziane sarebbe opportuno portarla a cinque mesi. Tanto ormai i vaccini ci sono e la macchina organizzativa è pronta a rispondere», osserva il governatore.

«Se sarà un buon Natale dipende da noi»

Sulle prospettive in vista del Natale Zingaretti dice: «dobbiamo sapere che avere sacche di persone non vaccinate significa costruire l'habitat che consente al virus di sopravvivere. Quindi la risposta al dilemma 'il Natale sarà migliore o peggiore dello scorso anno' è nelle nostre mani: dipende dai nostri comportamenti. Perciò oltre a vaccinarsi, bisogna tenersi lontano dagli assembramenti, mettere le mascherine al chiuso, evitare le feste e gli appuntamenti di massa. Ormai sappiamo che a comportamenti irresponsabili corrisponde un aumento dei contagi: lo si è visto nelle manifestazioni no vax a Trieste e non solo. Perciò se sarà un buon Natale dipende da noi».

«I non vaccinati? Privilegiati»

A destra come a sinistra prosegue il dibattito sulle libertà compresse: «La libertà, anche quella personale, viene data dal rispetto delle regole. È folle il teorema secondo il quale libertà significa fare quello che ci pare perché comunque il comportamento irresponsabile di una persona nega o può negare ad altri addirittura il diritto di vivere e sicuramente di lavorare. La più grande negazione della libertà individuale e collettiva sarebbe quella di essere costretti a tornare al lockdown».

«Chi in questo momento non si vaccina è un privilegiato che gode del fatto che altri milioni di persone per fortuna si sono vaccinate. Nessuno si permettesse di fare lezione sui concetti di libertà perché nel non osservare le regole e nel mettere a rischio le vite degli altri non c'è nessuna libertà. Anzi, è la negazione della libertà in nome di un privilegio individuale», conclude.