19 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Centrodestra

Nel centrodestra si riapre il fronte europeo, Salvini: «Nuovo gruppo con Le Pen»

Eppure Berlusconi a Bruxelles aveva assicurato che «la Lega oramai è molto lontana dal sovranismo, anche se il percorso per arrivare nel Ppe è un percorso che prenderà del tempo»

Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi
Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi Foto: Claudio Peri ANSA

Nel giorno in cui Silvio Berlusconi si reca di persona al vertice del Ppe e si offre come garante della linea europeista dei suo alleati Lega e FdI, Matteo Salvini rilancia con un videocollegamento con Marine Le Pen in cui i due leader hanno confermato la volontà di costruire un nuovo gruppo di centrodestra a Bruxelles, «che possa unire il meglio del gruppo Identità e Democrazia, dei Conservatori e del Ppe».

Eppure Berlusconi a Bruxelles aveva assicurato che «la Lega oramai è molto lontana dal sovranismo», anche se «il percorso per arrivare nel Ppe è un percorso che prenderà del tempo. Io sto lavorando in questa direzione», aveva assicurato l'ex premier, spiegando che «non c'è un no da parte della Lega e dei suoi massimi dirigenti, c'è però un percorso di avvicinamento anche da parte degli altri leader del Ppe, con cui ho iniziato discussioni al riguardo».

Nel pomeriggio arriva la risposta di Salvini: videocollegamento «più che amichevole» con Marine Le Pen, annuncio di un incontro tra i due a breve, e poi il rilancio sul «supergruppo» europeo della destra. Un vecchio pallino di Salvini, che però si è sempre infranto da un lato con l'ancoraggio di Forza Italia al Ppe e con il «muro» che molti partiti popolari oppongono all'alleanza con soggetti di destra tra cui la stessa Le Pen; dall'altro con l'indisponibilità di Fratelli d'Italia a sciogliere i Riformisti e Conservatori di cui Giorgia Meloni è presidente europea e Raffaele Fitto co-capogruppo a Bruxelles.

Salvini ai parlamentari: «Anche con Draghi al Colle non si torna alle urne»

Anche se Draghi dovesse essere eletto al Quirinale, non si tornerebbe comunque al voto: si troverebbe un altro presidente del Consiglio per proseguire fino al termine della legislatura. Lo avrebbe detto il segretario della Lega Matteo Salvini, parlando ai parlamentari leghisti riuniti nel teatro Sala Umberto di Roma, secondo quanto riferito da alcuni dei presenti.

Salvini ha parlato per circa un'ora a deputati e senatori del Carroccio, e avrebbe spiegato che questa volta «il pallino del Quirinale lo abbiamo noi», snocciolando i numeri dei grandi elettori del centrodestra e i numeri del Misto - oltre 100 parlamentari - da cui pescare per arrivare alla maggioranza assoluta. Forte di questi numeri, Salvini avrebbe posto il veto sui nomi di Franceschini, Casini e Prodi: «Se Berlusconi vuole farlo lo faccia pure», avrebbe detto Salvini, aggiungendo che però «credo che Draghi voglia farlo. Vedremo...». In ogni caso, avrebbe precisato Salvini, non si tornerebbe al voto ma si troverebbe un sostituto per palazzo Chigi.

Da qui l'invito a lavorare «pancia a terra» in vista delle «elezioni del 2023», alle quale il segretario leghista si è detto «convinto che vinceremo». Dunque «basta personalismi e divisioni anche nella Lega» mentre il centrodestra «deve essere più unito: «Non esiste che Fratelli d'Italia faccia opposizione e spari conro noi invece che contro Pd e M5s.