Matteo Renzi e la difesa su Silvio Berlusconi: «Perizia psichiatrica è persecuzione dei magistrati»
Il leader di Italia viva: «Non si fa altro che confermare che in questi anni c'è stata una persecuzione: non potrei definire altrimenti la perizia psichiatrica per un signore di 85 anni»
«Incredibile la perizia psichiatrica a Silvio Berlusconi: giusto verificare se è malato o meno ma chiedere una perizia del genere assume i contorni di una inutile, sguaiata provocazione. Non si fa altro che confermare che in questi anni c'è stata una persecuzione: non potrei definire altrimenti la perizia psichiatrica per un signore di 85 anni. Giusto che Berlusconi presenti ricorso, e alla sinistra dico: arriverà il momento di dare un giudizio politico sulla sua vicenda senza cercare di combatterlo per via giudiziaria. Non vedo Berlusconi dal gennaio 2015 e non ho mai parlato con lui di Quirinale, di vicende giudiziarie sì, di altro no. Ricordo che Berlusconi non ha mai votato la fiducia al un mio governo e che io sono orgoglioso di aver eletto Sergio Mattarella, quando si ruppe il dialogo iniziato con il noto patto del Nazareno». Così Matteo Renzi intervistato da Barbara Jerkov a Siena presentando «Controcorrente».
«Mps? Banca ha resistito alla peste ma non a D'Alema»
«Nel caso dei senesi penso che sia il caso di essere rappresentati da Enrico Letta: se votassi qui non avrei dubbio alcuno e voterei il segretario del Pd. Se Siena, città bellissima, è nella situazione in cui si trova con il Mps le responsabilità hanno un nome e cognome: Massimo D'Alema. Il Monte ha una storia straordinaria per mille motivi , la più antica banca del mondo che ha resistito alla peste ma non al dalemismo di ritorno».
«Referendum? Attenzione a non esautorare i partiti»
«Sui referendum per eutanasia e cannabis lasciamo libertà: personalmente non ho firmato e soprattutto il quesito su eutanasia mi lascia perplesso e credo di sentirmi in linea con la maggioranza dei cittadini ed aggiungo dei cattolici. Questo referendum inserisce una norma particolare come l'intervento attivo. Giuridicamente è un tema complicato ma su questi temi etici lasciamo libertà. È vero che si apre una fase referendaria incredibile con la firma digitale. È una svolta politica importante foriera di elementi positivi ma anche negativi: non deve passare il principio del referendum sul green pass ad esempio o che tutto passi fuori dal Parlamento. Mettere fuori i partiti dalle grandi decisioni della politica significa che il maître à penser diventa Fedez».
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