12 settembre 2024
Aggiornato 03:30
Centrosinistra

Letta: «Draghi scudo Italia con l'Europa, resti a Palazzo Chigi fino al 2023»

Il segretario del PD: «Nel momento in cui si apre il braccio di ferro con i frugali abbiamo bisogno di essere più forti degli altri e abbiamo bisogno di convincere i tedeschi»

Il Segretario del PD, Enrico Letta
Il Segretario del PD, Enrico Letta Foto: Riccardo Antimiani ANSA

«Mario Draghi è una opportunità unica per il nostro Paese. La nostra principale debolezza è che abbiamo il più grande debito pubblico d'Europa e abbiamo bisogno di essere protetti sul piano europeo. Oggi abbiamo una personalità europea qual è Draghi che ci consente di avere uno scudo con l'Europa, che ci dà la possibilità di fare quello che dobbiamo fare, il Pnrr e le riforme». Lo ha detto Enrico Letta, segretario del Pd, intervenendo alla presentazione del libro di Fabrizio Roncone «Razza Poltrona».

La forza di Draghi «serve a evitare la speculazione» ed è «fondamentale» in Europa in un momento in cui «i frugali hanno fatto un documento in cui dicono che adesso che finisce il tempo di sospensione del Patto di stabilità si torna alle precedenti regole. Nel momento in cui si apre il braccio di ferro abbiamo bisogno di essere più forti degli altri e abbiamo bisogno di convincere i tedeschi».

Dunque Draghi, ha concluso il leader Pd, «penso che sia un enorme vantaggio e bisogna che rimanga tutta la legislatura, fino al 2023. Il mio partito e io appoggiamo Draghi».

«Quirinale? Opposizione sarà coinvolta»

«La mia previsione è che l'anno prossimo non ci siano elezioni anticipate, e la mia posizione è che sono favorevole a che la discussione sul capo dello Stato veda l'opposizione coinvolta. Io ho sempre fatto la mia parte perchè l'opposizione fosse coinvolta, come per il Copasir».

Però, ha aggiunto, «io sono convinto del fatto che se passiamo i prossimi mesi a discutere del Quirinale facciamo un danno al Paese, non siamo in una situazione normale in cui possiamo permettercelo. Penso che sarebbe un errore», parlare solo di questo.

«Democrazia malata, fermare i cambi di casacca»

«La crisi della politica e dei partiti è talmente profonda che siamo qui a parlarne. La democrazia italiana è profondamente malata: avere 3 governi in 3 anni con tre maggioranze diverse è un record assoluto delle democrazie occidentali e, in questi 3 anni, ci sono stati 260 cambi di casacca parlamentari, con alcuni che sono anche plurimi».

«Abbiamo voglia di discutere di queste cose - ha aggiunto - e trovare soluzioni. Io mi sento parte di questa crisi. Non penso che si possa continuare così: si è toccato il fondo. Dobbiamo essere tutti consapevoli che si è toccato il fondo e che nel domani c'è bisogno di partiti, classe dirigente, leader, c'è bisogno di politica. In questa legislatura già alcune cose si potrebbero fare: per esempio la questione di fermare il trasformismo parlamentare».

«Oggi è un incentivo cambiare gruppo parlamentare, l'articolo della Costituzione va mantenuto ma almeno non diamo un incentivo. Ad esempio al Parlamento europeo non c'è un gruppo misto, ma un gruppo di non iscritti che ha meno poteri. Poi - ha concluso Letta - si può fare che l'eletto sia scelto dai cittadini, non dal capocorrente di turno», modificando la legge elettorale.