Collocazione europea della Lega, Matteo Salvini ipotizza nuovo gruppo. FdI: «Fantapolitica»
Smentito l'ingresso nel Ppe e considerando impensabile l'ingresso nel gruppo guidato dal competitor interno Fratelli d'Italia, al leader della Lega resta dunque solo la possibilità del nuovo gruppo

Niente ingresso nel Ppe, ma addirittura un nuovo gruppo all'Europarlamento. Matteo Salvini prova così a prendere tempo, alle prese con il rebus della collocazione europea della Lega dopo la scelta di sostenere il governo Draghi. Perchè la soluzione affacciata dal segretario leghista è tutt'altro che semplice, scontrandosi con le regole europee (almeno 7 nazionalità diverse per poter formare un gruppo) e con l'intreccio di rivalità interne ed equilibri numerici.
Ma al momento è questa l'unica soluzione con cui Salvini può temporeggiare, stretto com'è tra le pressioni di Giancarlo Giorgetti per un approdo nel Ppe che completi la transizione avviata con la fiducia a Draghi e la volontà di continuare a presidiare posizioni che tanti consensi hanno portato al Carroccio. E forse per questo nelle parole del segretario leghista c'è una provocazione pesante nei confronti dell'alleato e competitor a destra Fratelli d'Italia, quell'accenno al dialogo con i polacchi di Diritto e Giustizia che sono colonna portante del gruppo Ecr di Giorgia Meloni. Ipotesi liquidata seccamente da FdI: «Fantapolitica».
La prima preoccupazione di Salvini è ribadire che la Lega non entrerà nel Ppe ma «stiamo lavorando per creare un nuovo gruppo», riferendo di contatti «con i polacchi e con altre realtà», e anche con gli ungheresi: «Ieri ho incontrato il console ungherese a Milano». In ogni caso «non è all'ordine del giorno l'ingresso della Lega nel Ppe», ha ribadito in una diretta Facebook. Per poi far filtrare che non c'è alcuna tensione con Marine Le Pen, i cui eurodeputati sono in Identità e Democrazia insieme alla Lega. «I due si sono scambiati in queste ore sms molto affettuosi. Nessuna polemica e nessuna fantasia giornalistica potranno mai mettere in dubbio un solido rapporto di amicizia e collaborazione», assicurano fonti leghiste.
Ma il problema di una nuova collocazione della Lega resta, e se lo stesso Salvini fa riferimento a un nuovo gruppo evidentemente Identità e Democrazia non è più il contenitore adatto. Anche per accogliere i 12 eurodeputati di Viktor Orban usciti dal Ppe e cercare compagni di strada meno estremisti di Afd o gruppi simili. Al momento la Lega, con i suoi 27 eurodeputati, è il partito più forte del gruppo Identità e Democrazia. Fratelli d'Italia fa parte invece con i suoi 7 eletti del gruppo dei Conservatori, condividendone la leadership con i polacchi di Kaczynski che hanno 24 europarlamentari. E poi ci sono i 12 deputati di Viktor Orbàn, appena usciti dal Ppe e in cerca di un nuovo gruppo, visto che la mancata iscrizione a un gruppo rende di fatto impossibile ogni iniziativa all'Europarlamento.
Ma smentito l'ingresso nel Ppe e considerando impensabile l'ingresso nel gruppo guidato dal competitor interno Fratelli d'Italia, a Salvini resta dunque solo la possibilità del nuovo gruppo. L'ipotesi prospettata è però respinta, anche con sarcasmo, da Fratelli d'Italia: «Fantapolitica... Il nostro asse con i polacchi di Kaczynski è solido e ribadito appena pochi giorni fa in una nota congiunta dei co-presidenti Fitto e Legutko», ricordano da FdI, sottolineando che quando parlano Fitto e Legutko «è come se parlassero Meloni e Kaczynski». Una nota che ribadiva che «è l'ECR la vera casa dei valori conservatori e dell'eurorealismo», offrendo ospitalità ai deputati di Fidesz. Insomma, nessuna intenzione di sciogliere il gruppo ECR: «Abbiamo costruito una casa solida, non abbiamo intenzione di abbandonarla. Piuttosto, è Salvini che ci sempbra un po' confuso», tagliano corto da FdI.
(con fonte Askanews)
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