26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Centrosinistra

La «versione» di Matteo Renzi: Ho lasciato il PD perché ha cultura giustizialista

Il leader di Italia Viva: «Ma non ho visione negativa del partito. Se Zingaretti e Orlando vogliono parlare di economia, lavoro e imprese ci sono. Sono per il maggioritario ma surreale discuterne ora»

Matteo Renzi, leader di Italia Viva
Matteo Renzi, leader di Italia Viva Foto: ANSA

«Non ho una visione del Pd negativa o polemica. Non ho mai avuto un rapporto migliore con Zingaretti come in questo periodo. Io cerco di essere propositivo, ma è innegabile che siamo venuti via dal Pd anche per questo, perche certe culture, come quella giustizialista, messe ai margini dalla nostra segreteria, sono tornate fuori». Lo ha detto Matteo Renzi presentando La mossa del Cavallo a Marina di Grosseto.

«Noi le scissioni le abbiamo subite, ammiro la capacità di discutere di tante questioni ma non ho voglia di alimentare quella discussione perché voglio occuparmi della priorità che adesso deve essere di tutti: il lavoro. Questa emergenza è più importante dei tweet di Orlando. Se Zingaretti e Orlando vogliono parlare di economia, lavoro e imprese ci sono. Se vogliono fare polemiche interne che tanto affascinano i dirigenti del Pd non ci sto».

«Sono per il maggioritario ma surreale discuterne ora»

«Se c'è una cosa su cui non ho mai cambiato idea è che la sera delle elezioni bisogna sapere chi ha vinto, sul modello dei sindaci. Su questo ci ho perso la poltrona, perché quando ho fatto la battaglia su questi temi ho perso il referendum. Io lo rifarei domani mattina, perché serve all'Italia. Per questo preferisco un sistema maggioritario: chi perde all'opposizione, chi vince governa. Detto questo, non è normale al 6 di luglio, in un'emergenza occupazionale e con le aziende in ginocchio, la cassa integrazione che non arriva, stare a discutere di legge elettorale».

«Se fossi di FI troverei logico stare con IV»

«Arrivi da Forza Italia? Io se fossi un senatore azzurro e volessi sostenere il governo, da europeista, troverei più logico stare con noi che con Salvini. Forza Italia è in difficoltà perché una parte sta con la Merkel e un'altra Salvini tanto che qualcuno è venuto con noi perché non vuole stare con la destra sovranista».

«Sul Mes - ha aggiunto - FI ha una posizione seria. Se non prendiamo quei soldi rischiamo di darla vinta a chi vuole la patrimoniale: noi vogliamo utilizzare i fondi europei, non i soldi dei cittadini».

«Su opere serve modello Expo non Raggi»

«Stasera spero che libereremo il piano shock. Il rischio di corruzione c'è sempre anche con i codici e le leggi. Il punto è che non bisogna fare come la Raggi con le Olimpiadi. Allora io dico modello Expo non modello Raggi: le cose si devono fare sennò si muore di fame. Bisogna sbloccare le opere e semplificare le regole del gioco Sono per sbloccare le opere pubbliche : ci sono 120 miliardi di euro pronti già finanziati da investire su scuole, porti, aeroporti».

Per l'ex premier «è una filosofia sbagliata quella che blocca 60 milioni di persone, io dico giustamente, ma adesso non riusciamo a bloccare per un mese la burocrazia? Senza posti di lavoro l'Italia è finita e questo fa felice proprio la criminalità organizzata».