Ex Ilva, Patuanelli convoca i sindacati per martedì prossimo
All'incontro con Fiom, Fim e Uilm, ci sarà la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. Dovrebbe prendervi parte anche il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri
Alla fine il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha accolto la richiesta dei sindacati e li ha convocati per martedì mattina alle 10. Sul tavolo la vicenda Ex Ilva, dopo che sulla multinazionale ArcelorMittal si sono scoperte brutalmente le carte.
Per dirla con le parole del segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: dopo che l'azienda «con l'ennesimo ricatto, chiede due miliardi di euro al Governo italiano e contemporaneamente licenzia 3.300 dipendenti, straccia l'accordo del 2018 sul rientro a lavoro dei 1.700 di Ilva Amministrazione straordinaria, mette a forte rischio gran parte dei 7mila dell'indotto e l'intera siderurgia italiana».
«Il Covid non c'entra assolutamente niente rispetto alle scelte che vengono fatte. E' uno strumento di pressione che viene utilizzato in più. Riteniamo - ha detto la segretaria generale della Fiom Francesca Re David - che sia impossibile che il governo accetti ora un piano che prevede licenziamenti che non erano previsti nell'accordo sindacale proprio ora che entra dentro la proprietà. I rapporti negli stabilimenti sono pessimi, tant'è che c'è uno stato di agitazione e di sciopero ovunque. L'azienda non sta facendo alcun tipo di investimenti», conclude.
All'incontro con Fiom, Fim e Uilm, ci sarà la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. Dovrebbe prendervi parte anche il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri (come peraltro già avvenuto lo scorso 25 maggio sempre in videoconferenza).
Intanto lunedì, giorno in cui è previsto l'avvio dei sopralluoghi degli impianti da parte dei commissari straordinari (sopralluoghi sollecitati da esposti degli stessi sindacati) Fim, Fiom e Uilm hanno convocato un consiglio di fabbrica e si dicono «pronti a tutto per impedire i licenziamenti».
«Il governo - sostengono i sindacati - ha ricevuto il piano industriale di ArcelorMittal e al momento per il sindacato non è stato possibile visionarlo ed esprimere un giudizio complessivo su quanto emerso in queste ore sui media nazionali. Dalle prime indiscrezioni giornalistiche prevale l'atteggiamento predatorio da parte della multinazionale che da una parte chiede risorse pubbliche e dall'altra è pronta a licenziare migliaia di lavoratori ed allungare i tempi sul piano ambientale e industriale. ArcelorMittal in questi mesi ha mostrato tutta la sua inaffidabilità continuando a disattendere tutti gli impegni assunti in sede ministeriale a partire dall'accordo del 6 settembre 2018. Lunedì 8 giugno alle ore 9,30 è convocato un consiglio di fabbrica straordinario per decidere le mobilitazioni da intraprendere per rispedire al mittente il piano di esuberi di ArcelorMittal e chiedere al governo il rilancio ambientale, occupazionale e produttivo del sito di Taranto», concludono.
Patuanelli ieri mattina, a poche ore dalla lettura del piano dell'azienda, aveva messo in chiaro: «lo dico senza troppi giri di parole, se Arcelor ha deciso di andarsene se ne andasse e la finiamo qui. Troviamo il modo per farli andare via». Ma non sarà comunque una strada in discesa e il governo chiederà che vengano rispettate «le clausole e le penali che sono previste».
(con fonte Askanews)
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