29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
La scissione di Renzi

Renzi: «Amici rimasti nel Pd? Continueremo ad andare a cena insieme»

In fondatore di Italia Viva: «Ci ho provato, ma se non ti vogliono... Essere leader è vedere una strada che magari non c'è e in quel caso batterla, aprirla...»

Matteo Renzi con il capogruppo PD al Senato, Marcucci
Matteo Renzi con il capogruppo PD al Senato, Marcucci Foto: ANSA

ROMA - «Se una persona è amica lo rimane. Non rinuncio a nessun amico. Penso sia importante avere chiarezza, era normale che una scelta del genere portasse a questo...». Così Matteo Renzi, intervistato da Sky Tg24, ha risposto a una domanda sugli «amici» che hanno scelto di restare nel Pd invece che seguirlo nell'avventura di Italia Viva. «Essere leader è vedere una strada che magari non c'è e in quel caso batterla, aprirla... Molte persone restano nel Pd e continueremo a scherzare e a ridere, e andare a cena e a mangiare la pizza», ha aggiunto.

Nel Pd e sono stato considerato un intruso

«Non esco con odio, rancore e antipatia», ma «dopo sette anni nei quali ho dato il cuore e sono stato considerato un intruso, uno non di sinistra quando facevo le leggi più di sinistra esco. Rientreranno Bersani e D'Alema e andremo via noi». Una scelta, ha ribadito, che «fa chiarezza». «Salvini ha aperto una pagina di polemica assurda dentro le istituzioni, occorreva mettere le cose in chiaro anche dentro l'esperienza del Pd, dopo sette anni meglio lasciarsi se le cose non vanno, vale per le storie di amore e anche per il nostro rapporto con il Pd».

Ci ho provato, ma se non ti vogliono...

Annunciare prima della nascita del nuovo governo M5s-Pd-Leu la sua uscita dal Partito democratico e la conseguente scissione tra i gruppi Dem «sarebbe stato un elemento di frizione assurdo nella dinamica parlamentare. Non è un problema di non condividere» la politica del Pd, «ma non c'è stato un solo giorno in cui non ci fosse qualcuno, del mio partito, che faceva polemica con me, alcuni dei miei colleghi hanno brindato dopo i referendum... Non voglio definirla la crisi del settimo anno, perché sarebbe troppo romantico, ma devo prendere atto che ci ho provato, ci ho provato, ma se non ti vogliono...».

Parlare con Di Maio? Non sarò io a sedermi a tavoli

«Parlare con Di Maio? Noi siamo civili e parliamo con tutti ma non sarò io a partecipare ai tavoli, ci sarà un segretario, un leader, se la mia presenza è ingombrante non sarò io a causare ingombro, non ho fatto questa operazione per mettermi intorno a un tavolo e reclamare brandelli di potere. Non vogliamo destabilizzare il governo».

Governo avrà qualche voto in più in Parlamento

Il sostegno al governo? «Assolutamente sì», anche se «non è il governo che io sognavo». Ma la maggioranza sarà indebolita? «In Parlamento no, ci sarà anzi qualche voto in più» ma, aggiunge, «voglio fare un giro al Nord, con deputati e senatori, per parlare alle aziende, alle imprese: se Salvini avesse portato l'Italia al voto avremmo avuto un aumento di Iva e spread e un disastro economico». Italia Viva, sottolinea poi, «non si caratterizza per la differenza con il P ma per quella con Salvini» e semmai, rispetto ai Dem, faremo politica «con un metodo diverso, la domanda non è quanti big ci seguono ma quanti cittadini ci precedono e vogliono avere una casa».

Moderati stanchi di Salvini

«Trovo che la storia dei fuoriusciti di Forza Italia sia molto pompata». Così Matteo Renzi ha risposto alla giornalista che gli domandava se Italia Viva fosse pronta a dare ospitalità a eventuali transfughi azzurri. Detto questo, ha aggiunto, «parte dei moderati del Paese non sopporta più Salvini, questo è dato di fatto, e anche una larga parte del mondo cattolico.