Fassina: «La recessione italiana strettamente connessa con il quadro europeo»
Il Deputato di Liberi e Uguali commenta i dati ISTAT: «Va cambiato il modello di crescita dell'Eurozona, vanno messi al centro la domanda interna e gli investimenti pubblici»
ROMA - «I dati sostanzialmente confermano le stime preliminari, non ci sono novità sostanziali rispetto alle ultime settimane. E' evidente che l'Italia è in difficoltà, una difficoltà strettamente connessa con il quadro dell'Eurozona. Come accade ormai da venti anni, l'Italia ha sempre un punto in meno rispetto alla media dell'Eurozona e, come in questo caso, quando l'Eurozona rallenta quel punto in meno vuol dire che l'Italia finisce sempre più in territorio negativo, va formalmente in recessione». Lo afferma a Radio Radicale il deputato di LeU Stefano Fassina, commentando i dati Istat.
Cambiare modello di crescita
«Il problema fondamentale - continua Fassina - è l'insostenibilità dell'estremismo mercantilista che domina nell'Eurozona. Se per la crescita si punta solo sulle esportazioni, facendo anche dumping sociale rispetto ai lavoratori degli Usa, e poi arriva un signore che per proteggere i suoi lavoratori mette i dazi, si generano effetti negativi sulla crescita di chi continua a puntare tutto sulle esportazioni. Va cambiato il modello di crescita dell'Eurozona, vanno messi al centro la domanda interna e gli investimenti pubblici. Il governo gialloverde - conclude Fassina - invece di fare sempre e solo campagna elettorale dovrebbe prendere seriamente in considerazione il quadro in cui siamo».
Per le autonomie si parta dai Lep
«Su autonomia differenziata, la ministra Barbara Lezzi fissa la sequenza giusta e necessaria dei passi da fare sul piano politico e legislativo: prima si definiscono i Livelli Essenziali delle Prestazioni, poi i costi e i fabbisogni standard, infine i contenuti e le modalità delle funzioni e delle risorse finanziarie da attribuire alle Regioni».
Riattivare la commissione bicamerale per il federalismo fiscale
Secondo il parlamentare di sinistra «le proposte dalla Lega Nord, contenute nelle 'Bozze concordate' il 25 febbraio con Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna sono irricevibili: determinerebbero un'insostenibile sottrazione di risorse al resto dell'Italia, non soltanto al Mezzogiorno e porterebbero alla fine dell'unità nazionale come definita nella nostra Costituzione. Per dare attuazione al percorso ricordato dalla ministra Lezzi - ha concluso Fassina - si fermino i negoziati segreti sulle Intese e si riattivi da subito la commissione bicamerale per il federalismo fiscale».
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