27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Conti pubblici

Brunetta: «Governo abbandoni spesa assistenziale e riporti conti sul sentiero della sostenibilità»

Il responsabile della politica economica di Forza Italia: «Il primo obiettivo ad essere saltato è quello del rapporto deficit/Pil per il 2019, previsto al 2,0% lo scorso dicembre ma già aumentato notevolmente»

Renato Brunetta
Renato Brunetta Foto: ANSA

ROMA - «Come fare per uscire da questa situazione economica intricata? La soluzione sarebbe tanto banale quanto politicamente infattibile: il Governo dovrebbe rinunciare totalmente e immediatamente alla spesa pubblica per finanziare reddito di cittadinanza e quota 100, in maniera da riportare i saldi agli obiettivi indicati lo scorso autunno dal ministro dell'Economia Giovanni Tria. Certamente una mossa del genere non restituirebbe agli italiani le centinaia di miliardi andati in fumo sui mercati finanziari e il danno subito dall'economia reale, oltre che alla reputazione che l'Italia ha ormai perduto all'estero. Per lo meno, però, metterebbe in sicurezza i conti e fornirebbe un segnale a Bruxelles di un radicale cambio di rotta, che verrebbe apprezzato». Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia.

Far ritornare i conti pubblici sul sentiero della sostenibilità

«Siccome, però - aggiunge - Lega e Cinque Stelle non faranno mai una cosa del genere, attendiamo impazientemente il prossimo Def, per vedere cosa il Governo intende fare per far ritornare i conti pubblici sul sentiero della sostenibilità, e quali previsioni macroeconomiche intende raggiungere. Sempre che a Bruxelles siano disposti ancora a credere alle favole raccontate in un documento che, siamo sicuri, verrà completamente riscritto dalla Commissione, così come riscritta è stata la Legge di Bilancio approvata a dicembre. Certamente, un po' di diplomazia in più a livello comunitario gioverebbe alla causa italiana. Peccato che, dopo le continue invettive di Di Maio e Salvini contro Francia, Olanda, Lega Anseatica e altri Paesi dell'Unione, il nostro Paese sia completamente isolato. Con l'unico Paese che tentava di mediare, la Germania, i rapporti si sono guastati definitivamente ieri, dopo che il ministro Tria ha dichiarato che Berlino avrebbe ricattato l'allora ministro Saccomanni sulla questione bancaria, obbligandolo a firmare la direttiva bail-in. Sulla questione il ministro Tria ha, in parte, delle ragioni. Purtroppo, la politica tedesca ha preso molto male le sue dichiarazioni, con il risultato che l'Italia ora non ha più un solo alleato in Europa. L'isolamento è completo», conclude.

Dl reddito-pensioni, inefficaci e nocivi

«Sulla questione dei conti pubblici il Governo è alle corde. Il Country Report di ieri della Commissione Europea è stato, infatti, impietoso contro il nostro Paese, ed ha messo sul banco degli imputati la politica economica assistenzialista di Lega e Cinque Stelle, con le misure quota 100 e reddito di cittadinanza giudicate inefficaci, se non nocive, per la crescita. Senza contare l'allarme lanciato da Bruxelles sul disastroso stato della nostra finanza pubblica, in particolare del nostro debito, che rischierebbe di contagiare anche le altre economie europee. L'inusuale tono utilizzato nel rapporto lascia presagire, inoltre, come la Commissione non intenda tendere più la mano a questo Governo, dopo i continui attacchi subiti da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, lasciando intendere, senza mezzi termini, che monitorerà, d'ora in avanti, l'evoluzione dei conti pubblici, intervenendo ogni qualvolta osserverà degli scostamenti rispetto agli obiettivi previsti. Il primo obiettivo ad essere saltato è quello del rapporto deficit/Pil per il 2019, previsto al 2,0% lo scorso dicembre ma già aumentato notevolmente per effetto del degradato quadro macroeconomico, che ha visto l'Italia entrare in recessione a fine 2018».