28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Centrosinistra | PD

Martina: «Voglio un'altra Europa, non questa alimentata dai populismi di Salvini e Di Maio»

Così il candidato alla segreteria del Partito Democratico Maurizio Martina: «Per questo penso che il Pd secondo me dovrebbe supportare il manifesto di Calenda»

Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Partito Democratico
Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Partito Democratico Foto: ANSA

ROMA - «Io voglio un'altra Europa, non questa alimentata dai populismi di Salvini e Di Maio, voglio un'Europa più Politica e più sociale. Ricordo che il Governo nel primo consiglio europeo si è schierato con i paesi che hanno creato danno all'Italia sulle politiche migratorie. Primi paesi a dire di no all'Italia sui ricollocamenti sono stati i paesi amici di Salvini». Così il candidato alla segreteria del Partito democratico Maurizio Martina, ospite di Omnibus su La7.

Supportare proposta Calenda

«Il manifesto che Carlo Calenda propone, assieme a tanti altri, prova a delineare l'idea di una lista per l'Europa che mette in campo una serie di idee utili. È una proposta che vuole unire le forze progressiste ed europeiste. Dal 3 di marzo con il nuovo Segretario è giusto per me costruire insieme questa proposta perché la prospettiva europea è un tema decisivo. Per questo penso che il Pd secondo me dovrebbe supportare il manifesto di Calenda».

Con 6 miliardi si può rafforzare Rei contro povertà

«Il governo invece di inutili sceneggiate sul reddito di cittadinanza, che rischia di essere controproducente per gli italiani, poteva utilizzare quei 6 miliardi per completare il finanziamento sul reddito di inclusione, che era già operativo, e stanziare risorse per gli ammortizzatori sociali. La questione salariale è una questione enorme ma non si affronta con il reddito di cittadinanza ma tagliando il costo del lavoro per le imprese e i lavoratori. In Italia c'è un grande problema sui salari: negli ultimi 15 anni in Francia e Germania sono aumentati del 15-18 per cento, in Italia solo del due per cento. Noi dobbiamo ripartire da un'idea di prossimità con le persone che vogliamo rappresentare e con i loro bisogni, a partire dal lavoro e dal grande tema della protezione sociale».