18 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Infrastrutture

Delrio a Di Maio: «Rinunciare alla Tav è pura follia»

L'ex Ministro: «Manca visione strategica del progetto Paese». Martina: «A Torino nella piazza dei sì al futuro». Pinotti: «Uno stop sarebbe condanna per sviluppo paese»

Graziano Delrio
Graziano Delrio Foto: ANSA

ROMA - «L'analisi costi benefici l'ho introdotta io con un decreto ad hoc, quindi sono favorevole. Ma va fatta in un altro modo». E in ogni caso sulla Tav Torino-Lione «Di Maio deve cedere» perchè «rinunciare sarebbe pura follia». Lo ha affermato, fra l'altro,il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio predecessore di Danilo Toninelli alla guida del ministero delle Infrastrutture.

«Manca visione strategica del progetto Paese»

«Questa discussione - afferma Delrio intervistato dalla Stampa sulla Tav - è surreale. Manca una visione strategica di progetto Paese. Sappiamo tutti che bloccarla significa restare fuori da un interscambio economico con l'Europa dell'Ovest che vale 170 miliardi di euro l'anno. Significa perdere lavoro e sviluppo».

Martina: «A Torino nella piazza dei sì al futuro»

«Sono stato in piazza a Torino nella piazza gremita dei sì al futuro, allo sviluppo, alla buona politica. Il Pd che voglio è il Pd che sta in mezzo a queste persone per rappresentarne aspettative e bisogno». Così il candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico Maurizio Martina.

Pinotti: «Uno stop sarebbe condanna per sviluppo paese»

«La mobilitazione del Pd contro la legge di bilancio pentaleghista mi vede oggi impegnata nelle piazze genovesi per discutere con le persone della manovra del Governo e spiegarne i dannosi effetti. Ma oggi sono anche al fianco degli amministratori, sindaci e cittadini piemontesi che manifestano a Torino per difendere un'infrastruttura strategica per il Nord-Ovest e per il nostro Paese. La Torino-Lione è fondamentale per connettere il nostro Paese all'Europa, la modernizzazione e lo sviluppo dell'Italia passa anche attraverso questo tipo di opere, qualsiasi altro stop sarebbe una condanna all'immobilismo e un freno allo sviluppo del nostro paese». Lo afferma la senatrice Pd Roberta Pinotti.