27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Superbike | Jerez

Penultimo atto della Sbk, con il titolo già andato

Il Mondiale delle derivate di serie è già finito nelle mani di Jonathan Rea per il terzo anno consecutivo, ma questo fine settimana si torna a correre a Jerez de la Frontera prima del gran finale in Qatar. Riflettori accesi sulle classi inferiori, dove i campionati sono invece ancora da assegnare

La Superbike in azione a Jerez de la Frontera
La Superbike in azione a Jerez de la Frontera Foto: Pirelli

JEREZ DE LA FRONTERA – Da venerdì 20 a domenica 22 ottobre 2017 Pirelli sarà impegnata nel penultimo round stagionale del campionato mondiale Superbike che si svolgerà presso il circuito spagnolo di Jerez de la Frontera. Dal momento che, come da calendario, nell’ultimo round in Qatar le classi Supersport 300 e Superstock 1000 non parteciperanno, quello di Jerez sarà di fatto l’ultimo appuntamento per i piloti di queste categorie e quindi sarà decisivo per l’assegnazione dei rispettivi titoli iridati ma, in alcuni casi, anche in ottica classifica costruttori.

Le situazioni di classifica
Con il titolo della classe Superbike già assegnato a Jonathan Rea per il terzo anno consecutivo, l’attenzione si sposta tutta sulle classi minori che nel corso dell’anno hanno dimostrato spesso un maggiore livello di competitività rispetto alla classe regina regalando agli appassionati gare spettacolari e molto combattute. Nel campionato mondiale Supersport 300 è battaglia a due tra i piloti Yamaha, Marc García (Halcourier Racing) e Alfonso Coppola (Sk Racing), con lo spagnolo che al momento guida la classifica generale con 4 punti di vantaggio sull’italiano. Nel campionato europeo Superstock 1000 i piloti potenzialmente ancora in gioco per il titolo sono tre: Michael Ruben Rinaldi (Aruba.it Racing - Junior Team), attuale leader di campionato con 128 punti, Florian Marino (Pata Yamaha Official Stk 1000 Team) che segue a 120 e il turco Toprak Razgatlıoğlu (Kawasaki Puccetti Racing) con un ritardo di 14 punti dal primo. Diversa la situazione nel campionato mondiale Supersport che vede in testa Lucas Mahias (Grt Yamaha Official WorldSsp Team) seguito da Kenan Sofuoglu (Kawasaki Puccetti Racing) e, in terza posizione, da Sheridan Morais (Kallio Racing). Con il turco fuori dai giochi per via del brutto incidente rimediato a Magny-Cours, l’unico a poter contrastare il francese resta l’altro pilota Yamaha, il sudafricano che ora ha un distacco di 32 punti ma che, con 50 punti ancora in palio, resta potenzialmente in gioco per il Mondiale. Tutto da decidere il campionato costruttori con Yamaha che guida la classifica con 216 punti, 25 in più di Kawasaki.

Le gomme
Per quanto riguarda i pneumatici, Pirelli dovrà fronteggiare un circuito che conosce bene ma con l’incognita di un asfalto completamente nuovo dal momento che i lavori di riasfaltatura del tracciato sono terminati alla fine dell’estate. Per questo motivo il brand della P lunga metterà a disposizione dei piloti sia soluzioni di gamma che di sviluppo già utilizzate in passato, fatta eccezione per due nuove opzioni anteriori, una per la classe Superbike e una per la Supersport 600. In entrambi i casi queste soluzioni dovrebbero offrire maggiore protezione dall’abrasività che potrebbe presentare il nuovo asfalto.

La pista
Il circuito di Jerez de la Frontera è stato inaugurato nel dicembre 1985 e sin dall’inaugurazione è diventato una delle strutture più apprezzate dai piloti. Nel 1992 sono stati avviati lavori di ristrutturazione e ammodernamento per migliorarne la sicurezza con modifiche in particolare alla curva Sito Pons e alla chicane Senna, portando la lunghezza del tracciato a 4223 metri. Dieci anni dopo, nel 2002, lunghi e profondi interventi di ristrutturazione sono stati apportati al complesso, come l’allungamento della corsia dei box e la realizzazione di vie di fuga asfaltate. Due mesi fa infine il circuito è stato completamente riasfaltato dopo quasi 10 anni dall’ultima riasfaltatura avvenuta nel 2008. Il circuito di Jerez si presenta con una composizione variegata, lunghi rettilinei pari al 69% del circuito e curve lente alternate a tratti veloci. Il rettilineo di arrivo, lungo 600 metri, presenta una larghezza pari a 12 metri, leggermente più ampia rispetto al resto della pista, dove la larghezza è di 11 metri. Così come l’aspetto del tracciato, anche il raggio di curvatura è variabile, e va dai 30 ai 116 metri, mentre il gradiente massimo è del 5% in uscita dalla curva 5. Diverse anche le pendenze, con quella laterale massima del 7,46% in uscita dalle curve 2,6 e 13, mentre quella minima è del 4,70% alle curve 4 e 12.