19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
La giornata a quattro ruote del campione maiorchino

Anche su una F1, Jorge Lorenzo è stato «competitivo». Come Valentino Rossi?

I tempi sul giro del suo test a Silverstone sulla Mercedes non sono stati resi noti, ma sia lui che gli ingegneri delle Frecce d'argento si compiacciono di quanto sia andato forte. Ma un confronto con il Dottore sulla Ferrari è impossibile

Jorge Lorenzo al volante della Mercedes W05
Jorge Lorenzo al volante della Mercedes W05 Foto: Mercedes

SILVERSTONE – I tempi sul giro, come era logico aspettarsi trattandosi di un test privato, non sono stati resi noti ufficialmente. Quindi, ai tanti curiosi di capire quanto forte sia davvero andato Jorge Lorenzo nella sua prima apparizione assoluta a bordo di una monoposto di Formula 1 (la Mercedes W05 iridata due anni fa con Lewis Hamilton) occorre affidarsi alle dichiarazioni del diretto interessato. Che canta vittoria: «È stata una grande esperienza, come un sogno che si è avverato – racconta Por Fuera – Gli ultimi giorni per me sono stati molto speciali. Ho avuto l'opportunità di lavorare a fianco di alcuni dei migliori ingegneri di questo sport, ho guidato una macchina di F2, ho svolto sessione di prove al simulatore e, alla fine, ho potuto guidare la macchina vera. È stata una giornata incredibile, e sono molto soddisfatto del tempo sul giro nell'ultima uscita. Da quello che mi hanno detto gli ingegneri, è stato molto competitivo». Lo conferma, infatti, anche il suo ingegnere di pista in questa giornata, Richard Lane: «È stato grandioso lavorare con Jorge oggi. Dal momento in cui è arrivato si è dimostrato pieno di entusiasmo e buona volontà. Tra ogni uscita ha studiato i dati, ha cercato di trovare aree di miglioramento. Si capisce perché sulle due ruote ha vinto molti campionati del mondo. Il suo interesse al dettaglio delle prestazioni è stato incredibile. Ha portato i nostri consigli a bordo della macchina ed è migliorato di giro in giro».

Più veloce della MotoGP
Quanto forte sia davvero andato, insomma, forse non lo sapremo mai. Impossibile tentare, anche a distanza di parecchi anni, un confronto con il suo compagno-rivale Valentino Rossi, che di esperienze così al volante di una Ferrari ne fece talmente tante e convincendo talmente tanto da far ipotizzare una sua seconda carriera a quattro ruote. Per il campione maiorchino, invece, si tratta semplicemente di un evento speciale, organizzato dallo sponsor Monster che la sua Yamaha condivide con la Mercedes. Non che lui, da sempre appassionato anche di auto, non ci abbia preso gusto, a guidare una vettura della massima Formula: «La macchina è così facile da guidare, me la aspettavo più nervosa e complicata, ma alla fine tutto è andato bene: il volante, il motore, tutto – prosegue Lorenzo – In curva va fortissimo e l'aderenza è irreale. Nel primo giro senti la potenza, ma quando ti abitui la sensazione diventa simile a quella una MotoGP. È nelle curve che sembra di essere in un altro mondo, si va circa 40 km/h più forte. E mi ha sorpreso quanto tardi si può frenare e quanta aderenza la macchina ti possa garantire nelle curve veloci in pieno. Pazzesco».