4 maggio 2024
Aggiornato 15:00
L'intervista

Albesiano: «Aprilia soffre, ma nel 2016 sarà pronta»

Il responsabile del reparto corse della casa di Noale fa il punto sul rientro in MotoGP al DiariodelWeb.it: «Giusto anticiparlo di un anno, stiamo imparando molto. Melandri sarà confermato? Non commento i gossip di mercato»

ROMA – Per raggiungere il paradiso bisogna sempre attraversare anche l'inferno. È con questo spirito che la Aprilia ha deciso di anticipare di un anno il suo rientro in MotoGP: con la consapevolezza che ci sarà da soffrire, ma che questo servirà a presentarsi pronti al meglio al via della stagione 2016. A quattro gare dall'inizio del Mondiale, il responsabile di Aprilia Racing Romano Albesiano fa il punto in questa intervista esclusiva con il DiariodelWeb.it. Ammettendo gli errori, ma anche vantando i notevoli progressi compiuti rispetto ai primi Gran Premi in salita. Con un'unica, grande incognita che pesa sul futuro della casa di Noale: Marco Melandri rimarrà o no? Nonostante le voci in tal senso circolate negli ultimi giorni, questa è l'unica domanda a cui Albesiano decide (ancora) di non rispondere.

Dopo le prime quattro gare dell'anno, restate convinti del vostro approccio di anticipare di un anno il rientro ufficiale?
Sì, abbiamo continue conferme di questo. Abbiamo sempre detto che solo col confronto in pista avremmo potuto crescere più in fretta ed è proprio quello che sta accadendo. Sono molti gli aspetti che questa stagione ci permetterà di sviluppare: prima di tutto l’organizzazione della squadra, del reparto corse alle prese con i ritmi frenetici di un Mondiale con 18 gare, l’organizzazione del lavoro in sede. Naturalmente poi c’è l’aspetto tecnico, l’esperienza e i dati che stiamo accumulando scendendo in pista si rivelano fondamentali anche nella progettazione del prototipo col quale affronteremo la stagione 2016.

Avete considerato le ripercussioni a livello di immagine di questi risultati negativi?
Abbiamo valutato tutti gli scenari possibili, ma credo che il nostro messaggio, ovvero l’approccio col quale abbiamo affrontato questa stagione sia stato ben recepito.

Di che utilità saranno le esperienze raccolte nel 2015 alla luce dei cambiamenti regolamentari previsti per il prossimo anno?
Fondamentali, dal punto di vista motoristico, ciclistico, della affidabilità, delle strategie ecc. Come ho detto prima, non c’è soltanto un aspetto tecnico da implementare ma anche uno, altrettanto importante, che è il disegno della organizzazione in pista e a casa, e questo è evidentemente indipendente dagli aspetti regolamentari. Questi ultimi influiranno sulla prossima stagione ma il livello di competitività, altissimo, di questo campionato è un aspetto col quale è stato bene misurarsi da subito.

Su che aspetti si è concentrato lo sviluppo tecnico che vi ha permesso di fare questi passi avanti all'inizio della stagione?
In particolare sulla gestione della coppia e sull’assetto in termini di corretto trasferimento di carico.

Melandri continua a non nascondere la sua insofferenza per un ritorno in MotoGP che ha accettato controvoglia. Con il senno di poi, è stata la scelta giusta puntare su un pilota non del tutto convinto?
Marco ha abbracciato questo progetto ben cosciente del duro lavoro che ci aspettava. Le difficoltà iniziali possono certamente essere state un disturbo, ma le sue qualità di pilota e la sua sensibilità nello sviluppo di un progetto così giovane sono ancora doti che vogliamo sfruttare per crescere.

Dobbiamo credere alle voci di un suo approccio alla Yamaha per il 2016 o avete intenzione di rinnovare il suo contratto?
Non commento i gossip del mercato, in generale è ancora troppo presto per parlarne.

Capitolo regolamenti: quanto contano davvero i vantaggi della classe Open nelle prestazioni? Valentino sembra convinto che stiano aiutando troppo la Ducati. Nel vostro caso vale lo stesso? Ed è questa la strada per migliorare lo spettacolo?
Io sono convinto che tarare il regolamento per invogliare costruttori a entrare in MotoGP sia una buona politica. Il livello di questo campionato, sia da un punto di vista tecnico sia dal punto di vista sportivo, ovvero dei piloti, è il più alto mai visto: trovo giusto che chi è all’esordio possa giovare di un regolamento che lo aiuti a crescere dopo averlo invogliato a entrare.

Cosa pensate del meccanismo regolamentare che prevede più voce in capitolo nelle scelte sulla centralina unica per Honda, Yamaha e Ducati che per gli altri team come il vostro?
La cosa ha ragioni storiche, ma ovviamente non siamo d’accordo e ci adopereremo per modificare questa situazione.

Un'ultima battuta sulla Superbike: il Mondiale resta un obiettivo realistico o la Kawasaki è irraggiungibile?
Questa stagione ha il senso di una continuità ad alto livello di Aprilia in SBK, dopo che i cambiamenti regolamentari hanno limitato in tutti i modi possibili il potenziale che deriva dalle qualità del nostro prodotto di serie, inducendoci quasi a meditare l’abbandono. Il potenziale della moto rimane comunque molto alto, visti i risultati direi persino sorprendenti di Haslam. L’accoppiata Rea-Kawasaki è decisamente forte e non sarà semplice batterli, ma anche lo scorso anno l’impresa sembrava improbabile e invece...