27 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Relazioni internazionali

Regeni, Di Battista: «Governo riferisca immediatamente in Aula»

Il deputato del M5s: «Che Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano fossero dei traditori della Patria non avevamo dubbi, ma questa volta hanno superato il limite. In qualsiasi altra parte del mondo avrebbero rassegnato le dimissioni»

ROMA - «Chiedo ufficialmente ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, di convocare le Camere affinché i diretti interessati vengano a riferire in aula. Vogliamo la verità e la vogliamo ora». Con un post su Facebook di Alessandro Di Battista, il MoVimento Cinque Stelle ha chiesto la riapertura straordinaria del Parlamento in agosto per esprimersi sulla decisione del governo di rimandare al Cairo l'ambasciatore ritirato all'indomani della tragica morte di Giulio Regeni. Una decisione che «ci indigna profondamente - dichiara Di Battista - perchè uccide Giulio una seconda volta».

«Quanto scritto dal New York Times - attacca il leader M5s- è gravissimo e chiama in causa quattro personaggi oscuri, che da più di tre anni tengono in mano il Paese a proprio uso e consumo: Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano. Il New York Times rivela che l'ex amministrazione Obama informò Renzi e Palazzo Chigi di un coinvolgimento diretto dei servizi di sicurezza egiziani nel barbaro omicidio di Giulio Regeni. Malgrado cio', questi soggetti in tutto questo tempo hanno continuato a lanciare appelli per la verità, facendo finta di nulla. E proprio in questi giorni, alla vigilia di ferragosto, Gentiloni in persona ha ben pensato di far tornare al Cairo l'ambasciatore Giampaolo Cantini: una misura che per modalità e tempistica ci indigna profondamente e che, oggi, uccide Giulio una seconda volta».

«Che Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano fossero dei traditori della Patria - ha affermato ancora Di Battista- non avevamo dubbi, ma questa volta hanno superato il limite. Non possiamo accettarlo. Non può accettarlo la famiglia di Giulio che ancora piange suo figlio. Per un fatto del genere, in qualsiasi altra parte del mondo i diretti responsabili avrebbero rassegnato le dimissioni ritirandosi dalla vita politica, ma sappiamo bene come vanno le cose in Italia e conosciamo la spocchia e l'arroganza che questi signori hanno mostrato in più di una circostanza». «Sia chiaro - prosegue il conducator pentastellato- non voglio aprire alcuna polemica, nessuno deve azzardarsi a speculare sulla morte di Giulio Regeni, ma chi ha mentito al Paese questa volta deve pagare. Gentiloni e Renzi in primis, e poi a seguire tutti gli altri, devono fare chiarezza e rispondere, subito, alle seguenti domande: Confermate o no le rivelazioni del New York Times? La Procura di Roma, che sta portando avanti le indagini, è stata messa al corrente dei fatti? Quando e in qual data? Cosa vi ha spinto, il 14 agosto, a rimandare il nostro ambasciatore al Cairo, quindi a riallacciare i rapporti diplomatici tra il nostro Paese e l'Egitto?».