24 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Coronavirus

Walter Ricciardi: «Lockdown in grandi città o sarà una tragedia annunciata»

Il consulente del Ministro della Salute Roberto Speranza: «Spetta ai governatori proclamarli». Più duro l'Ordine dei medici: «Serve un lockdown totale in tutto il Paese»

Walter Ricciardi: «Lockdown in grandi città o sarà una tragedia annunciata»
Walter Ricciardi: «Lockdown in grandi città o sarà una tragedia annunciata» Foto: Ciro Fusco ANSA

«Servono dei veri lockdown cittadini e spetta ai governatori proclamarli. Vedo troppa gente ancora in giro per le strade. Nelle grandi città, penso soprattutto a Milano, Genova, Torino e Napoli serve agire con decisione e farlo presto». Così in un'intervista a La Stampa il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e professore ordinario di Igiene alla Cattolica, Walter Ricciardi.

La suddivisione dell'Italia in zone di rischio, ritiene Ricciardi, «è l'ultimo tentativo prima di essere costretti a calare la carta del lockdown nazionale che nessuno vorrebbe dover giocare. E per non sprecare questa opportunità è bene che le Regioni collaborino».

Soprattutto perchè la situazione negli ospedali «è un disastro. L'unica soluzione - ribadisce - è raffreddare la curva epidemica. Per questo dico che tutti, istituzioni e cittadini, dobbiamo giocarci bene questa carta delle misure differenziate».

Ordine Medici: lockdown totale in tutto il Paese

«Lockdown totale, in tutto il Paese». Lo chiede il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, «alla luce dei dati, soprattutto quelli sui ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive» si legge in un post sul profilo Facebook della Federazione.

Toti: «Sulla stretta scelta sia politica non di algoritmo»

Sul passaggio della Liguria in zona arancione o rossa «sono disponibile a valutare la situazione, non ho paura di assumermi responsabilità, ne posso discutere tranquillamente con il ministro Speranza. Ma non tiriamo in ballo la qualità dei dati: se vogliamo valutare decisioni magari su base locale per stare più tranquilli, facciamolo, ma sapendo che si tratta sempre di scelte politiche». Così in un'intervista al Corriere della Sera il governatore della Liguria, Giovanni Toti.

«Per decisioni politiche - spiega - intendo che le valutazioni sono sempre fatte tenendo conto di tanti fattori: la situazione sanitaria, il territorio, le esigenze economico-sociali... Mettere tutto dentro un calderone che con un algoritmo dovrebbe dare la soluzione perfetta è impossibile».

In ogni caso per Toti «è sempre la politica a decidere. Trattamento diverso tra Regioni di destra e sinistra? Non penso assolutamente che le scelte siano dovute a partigianeria», conclude.