15 febbraio 2025
Aggiornato 04:00
Genova

Ecco il decreto per Genova: cosa prevede

Il documento inviato dal governo al Quirinale. Non c'è il nome del commissario. Tra le 'regole': Autostrade non potrà ricostruire il ponte Morandi

Operai al lavoro sui binari della ferrovia danneggiati dal crollo di Ponte Morandi
Operai al lavoro sui binari della ferrovia danneggiati dal crollo di Ponte Morandi Foto: ANSA/LUCA ZENNARO ANSA

GENOVA - Trenta milioni l’anno fino al 2029 per un totale di 360 milioni di euro. Questo quanto lo Stato si impegna a garantire per la ricostruzione del Ponte Morandi a Genova secondo quanto prevede il decreto per la ricostruzione inviato al capo dello stato. «Sarà lo Stato ad attivare un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere, a fronte della cessione pro solvendo della pertinente quota dei crediti dello Stato nei confronti del concessionario alla data dell’evento, potendo remunerare tale anticipazione ad un tasso annuo non superiore a quello di riferimento della Banca Centrale Europea maggiorato di tre, punti percentuali», si legge nella bozza del decreto. 

Genova avrà più commissari
«Per assicurare il celere avvio delle attività del Commissario, in caso di mancato o ritardato versamento da parte del Concessionario, a garanzia dell’immediata attivazione del meccanismo di anticipazione è autorizzata la spesa di a 30 milioni annui dall’anno 2018 all’anno 2029». Il decreto inoltre istituisce la figura del Commissario Straordinario che resterà in carica dodici mesi e la cui nomina potrà essere «prorogata o rinnovata per non oltre un triennio dalla prima nomina».

Ma il nome del commissario non c'è
Niente nome del commissario straordinario, però. La scelta sarà comunicata entro dieci giorni dall'approvazione del decreto «sentito il presidente della Regione». Una dicitura che, di fatto, darebbe potere di veto al governatore ligure Toti, facendo così rientrare le polemiche delle ultime settimane.

Il veto su Autostrade
Dove però la guerra è entrata nel suo momento finale è sul ruolo di Autostrade. Il decreto infatti stabilisce che Autostrade avrà tempo 30 giorni per pagare la ricostruzione del ponte «in quanto responsabile dell'evento» ma non potrà partecipare alla ricostruzione. E qualora «Autostrade non pagasse o ritardasse le spese di ricostruzione del ponte sarà lo Stato ad anticiparle, attingendo al Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale». Non solo. Chi ricostruirà il ponte non dovrà avere nessuna partecipazione, «diretta o indiretta» in società concessionarie di strade a pedaggio e, ovviamente, non potranno essere «controllate o, comunque, ad esse collegate, anche al fine di evitare un indebito vantaggio competitivo nel sistema delle concessioni autostradali». 

I soldi per il porto scendono a 30 milioni
Una delle voci che sicuramente farà pù discutere è quella relativa al porto: gli stanziamenti, infatti, scendono dai 90 milioni della prima stesura a 30. In aggiunta il commissario straordinario avrebbe a disposizione un portafogli da 20 milioni di euro e avrà la facoltà di nominare dei sub commissari. Il problema è che la somma stanziata è decisamente insufficiente per copire quelli che, secondo stime, saranno le perdite economiche di quello che è il motore della città: una somma che sfiorerebbe i 500 milioni di euro. All'anno.